News Convegni | 23 Marzo 2025

Disturbi respiratori del sonno per ipertrofia di tonsille e adenoidi nel paziente otorino pediatrico. Che situazione c’è in Puglia?

Disturbi respiratori del sonno per ipertrofia di tonsille e adenoidi nel paziente otorino pediatrico. Che situazione c’è in Puglia?

BARI, MARZO 2025 – Sabato 22 marzo presso la Sala Convegni dell’Hotel Villa Romanazzi Carducci a Bari si è tenuta una interessantissima tavola rotonda tra i rappresentanti delle diverse unità operative di otorinolaringoiatria in Puglia per discutere della situazione dei pazienti pediatrici che necessitano di assistenza per i disturbi respiratori del sonno e che devono essere sottoposti a intervento di adeno-tonsillectomia.

Il Dottor Paolo Petrone ha moderato una tavola rotonda alla quale hanno dato il loro contributo quasi tutti i direttori responsabili di unità operative di otorinolaringoiatria della Puglia, il Prof. Nicola Quaranta, il Dott. Michele Barbara, il Prof. Michele Cassano, il Dott. Domenico Petrone, il Dott. Giuseppe Campobasso, il Dott. Domenico Scaramuzzi (in rappresentanza del Dott. Egidio Dalena), assieme al Dottor Mariano Manzionna, responsabile dell’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale San Paolo di Bari, al Dottor Fabio Cardinale, responsabile dell’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedaletto Giovanni XXIII di Bari, e al Dottor Antonio Di Mauro, pediatra di libera scelta di Bari.

Per cominciare, di che numeri stiamo parlando? Quanti sono i bambini che verosimilmente in Puglia soffrono di disturbi del sonno?

Dai dati che ha mostrato il Dottor Fabio Cardinale, stiamo parlando di un fenomeno che può interessare anche 5.000 bambini all’anno in età prescolare, nella sola Puglia. Si tratta di situazioni che non sono sempre gravi e che in molti casi possono essere gestite con una adeguata terapia dal medico specialista in otorinolaringoiatria o dal pediatra. Ma in molti altri casi ci sono situazioni anche complesse che possono riguardare disturbi neuromuscolari, malformazioni craniofacciali, situazioni di obesità che richiedono uno studio attento non solo dell’otorino, ma anche del pediatra.

Come si presentano questi bambini ai genitori?

Si tratta di bambini che respirano male di notte, spesso con la bocca aperta, che russano, e che nei casi più gravi vanno in apnea notturna. Questi bimbi purtroppo hanno conseguenze importanti anche nella vita diurna mangiando meno, manifestando episodi di addormentamento a scuola, scarsa concentrazione e scarso apprendimento, con conseguenze che possono anche interessare la sfera neuropsichiatrica infantile.

Qual è il ruolo del pediatra di famiglia nei disturbi del sonno del bambino?

Come ha sottolineato il Dottor Di Mauro, pediatra di libera scelta, il pediatra di famiglia svolge il ruolo fondamentale di sentinella nell’identificare precocemente questi bambini e nel sottoporli a sorveglianza, a terapia, o ad eventuali approfondimenti specialistici. Perché spesso tipo di problema è sottodimensionato, e ciò che vedono i medici è solo la punta di un iceberg molto più diffuso nella popolazione pediatrica.

Come si fa diagnosi di apnee notturne nei pazienti pediatrici con ipertrofia di adenoidi e tonsille?

Questi pazienti necessitano di essere sottoposti ad una valutazione otorinolaringoiatrica pediatrica preliminare con la valutazione delle dimensioni delle tonsille, e con la successiva esecuzione di una fibroscopia per valutare la dimensione delle adenoidi. La fibroscopia sfrutta una sottile fibra ottica delle dimensioni di 2.8 mm. Si tratta di un esame minimamente invasivo che viene eseguito senza anestesia, introducendo la fibra ottica all’interno del nasino del bimbo per valutare la grandezza delle adenoidi. 

 

tonsille adenoidi bari

 

La grandezza di tonsille e adenoidi è importante per comprendere se l’aria passa attraverso la bocca e il naso e per comprendere quanto il bimbo respiri bene o respiri male di giorno e di notte. Per poter eseguire perfettamente questo esame è fondamentale la collaborazione dei genitori che devono aiutare lo specialista nel tranquillizzare il piccolo paziente.

La fibroscopia serve solo per valutare la grandezza di tonsille e adenoidi?

No. Con la fibroscopia è possibile valutare anche se c’è una situazione infiammatoria in corso e se c’è catarro muco-purulento che aumenta l’ostruzione nasale. In questo modo è possibile capire se le adenoidi stanno vivendo un episodio di ipertrofia momentanea, a causa dell’infiammazione in corso. Tutto questo può rendere più difficoltoso il passaggio dell’aria nel naso e nella bocca, ma può essere trattato con più semplicità con una terapia medica, senza dover pensare ad un eventuale intervento chirurgico.

Quali altri esami diagnostici sono necessari nei bimbi che soffrono di ipertrofia di tonsille e adenoidi?

L’altro esame fondamentale previsto dalle Linee Guida è la polisonnografia pediatrica. Si tratta di un esame che registra il sonno del piccolo paziente e che viene eseguito attaccando degli elettrodi al corpicino del bimbo. Questo esame può essere eseguito in regime ospedaliero, ricoverando il bambino in un reparto pediatrico, oppure può essere eseguito a casa. Dal convegno è però emerso che questo esame in Puglia viene eseguito in regime convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale solo presso l’Ospedaletto Giovanni XXIII, con liste di attesa più o meno lunghe. In alternativa le famiglie possono solo ricorrere a centri privati che eseguono questo esame a casa del paziente.

Adenoidi e tonsille restano sempre così grandi o diminuiscono la loro grandezza nel tempo?

Fortunatamente, con il passare degli anni, i piccoli bambini sviluppano un sistema immunitario più resistente e adenoidi e tonsille progressivamente riducono le proprie dimensioni. A questo si aggiunge che il cranio si sviluppa progressivamente in altezza con la crescita, offrendo più spazio ai residui di tonsille e adenoidi che restano presenti. In questo modo il bambino riesce progressivamente a respirare meglio, a non andare più in apnea e ad avere meno complicanze di tipo infettivo.

Che tipo di terapie farmacologiche possono essere utilizzate nei pazienti otorino pediatrici che hanno problemi di ipertrofia di tonsille e adenoidi?

Dal convegno è emerso che le terapie cortisoniche e antistaminiche sono le terapie più utilizzate da otorinolaringoiatri e pediatri, assieme a immunostimolanti, lavaggi nasali e aerosol terapie. Molto apprezzate sono le cure termali e, ultimamente, molti specialisti stanno prendendo in considerazione anche l’haloterapia (o stanze del sale). 

L’intervento chirurgico è ancora indicato per chi soffre di ipertrofia adeno-tonsillare? E in quali centri è possibile farlo in Puglia?

L’intervento chirurgico è l’estrema soluzione nei bambini che hanno ipertrofia adeno-tonsillare e una situazione respiratoria compromessa. Si tratta di un intervento chirurgico che ha comunque dei rischi e delle complicanze molto serie, e che non va mai preso a cuor leggero.

Durante il convegno è poi emerso che in Puglia sono pochi i centri che fanno questo tipo di chirurgia. E quei pochi centri che lo eseguono hanno delle liste di attesa che superano i 2 anni. Questo spinge molte famiglie a fare dei viaggi della speranza verso centri chirurgici pediatrici al centro o al nord Italia, in molti casi pagando privatamente l’intervento con costi che possono anche raggiungere i 5.000 euro.

Perché c’è questa situazione in Puglia? Questa situazione in Puglia è causata dalla carenza di anestesisti che hanno esperienza in anestesiologia pediatrica, e questo ha spinto alcune ASL a bloccare tantissimi interventi sui pazienti pediatrici. A questo si aggiunge il fatto che questo specifico intervento chirurgico è scarsamente remunerato, motivo per cui le ASL non hanno interesse a risolvere questa situazione che si sta ripercuotendo in modo grave solo sui piccoli pazienti e sulle loro famiglie.

Rappresentanti della Regione Puglia presenti al convegno hanno preso atto di questa situazione e hanno dichiarato che si stanno già muovendo per trovare una soluzione a questa problematica sanitaria con l’istituzione di un tavolo di lavoro regionale, e si impegneranno per aiutare tantissimi bambini e famiglie pugliesi.


Ricorda:

  • la chirurgia non è sempre la soluzione a tutto: una corretta diagnosi è il primo passo per curare molti disturbi di orecchio, naso e gola, sia nei pazienti adulti che nei bambini;
  • non assumere terapie antibiotiche con semplicità alla prima febbre o al primo mal di gola: assumere l’antibiotico senza motivo per un mal di gola può esporre te o il tuo bambino ai rischi dell’assunzione di un farmaco (fotosensibilità, reazioni allergiche, shock anafilattico, etc) senza aiutarti a risolvere una infezione delle alte vie respiratorie che in realtà potrebbe dipendere da altro (reflusso laringo-faringeo, alga tossica, faringite di origine virale, da COVID-19, etc.); 
  • non somministrare a te stesso o ai tuoi bambini antinfiammatori o antipiretici con semplicità per curare il mal di gola: anche questi farmaci non sono scevri da effetti collaterali indesiderati se assunti senza motivo; 
  • il muco è un grande alleato delle infezioni delle alte vie respiratorie: intrappola virus e batteri, ma fa anche da substrato nutritivo per i batteri, facilitandone la moltiplicazione, e può facilitare le infezioni a carico di tonsille e adenoidi;
  • i lavaggi nasali sono semplici e molto efficaci: possono essere utilizzati con soluzioni fisiologiche o ipertoniche, funzionano come lo sciacquone del water, incontrano le secrezioni nasali e le portano via rapidamente;
  • l’aerosol è molto efficace nella gestione delle infiammazioni delle alte vie aeree: che si tratti di una sinusite, di un mal di gola o di una otite, l’aerosol permette di somministrare una terapia per via topica senza utilizzare farmaci per via sistemica che passano in tutto l’organismo o farmaci vasocostrittori che hanno i loro effetti collaterali;
  • per prevenire episodi ricorrenti di infezioni a carico delle alte vie respiratorie segui i consigli del tuo otorino di fiducia: lavaggi nasali, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici possono avere il loro razionale in pazienti pediatrici o adulti più fragili;
  • lavora (e molto) sullo stile di vita: alimentazione, farmaci assunti per patologie croniche, abitudini di vita, stress influiscono (tanto) sul rapporto che il cervello ha con gli altri organi (con il sistema immunitario, con il sistema digerente, etc.);
  • di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento? 
  • dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?
  • se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;
  • non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.

L’intervento chirurgico di tonsillectomia e adenoidectomia può aiutare a migliorare la tua vita o quella del tuo bambino, solo se è davvero necessario e se non ci sono altre alternative di cura.

Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.


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paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario abilitato a Professore Associato di Otorinolaringoiatria e Audiologia e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).

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