Haloterapia e stanze del sale per curare adenoiditi, sinusiti e otiti: funzionano?

BARI, NOVEMBRE 2022 – È tornata la stagione fredda. Raffreddore, sinusiti, otiti, adenoiditi, tonsilliti e infezioni delle alte vie respiratorie spaventano pazienti adulti, anziani e i genitori dei pazienti pediatrici.

Si tratta di malattie che esistono da sempre, così come da millenni esistono virus e batteri. Come faceva, quindi, l’uomo dell’antichità per combattere e prevenire queste malattie?

La storia ci racconta che l’uomo, fin dai tempi dell’antica Grecia, utilizzava soluzioni saline per la cura delle malattie del naso, dell’orecchio e della gola. Ippocrate per primo prescriveva inalazioni di vapore di acqua salata per le infiammazioni delle vie respiratorie. Nel corso dei secoli poi, queste inalazioni sono continuate e si sono perfezionate all’interno di vere e proprie miniere di sale, giungendo fino a noi oggi sotto forma di quella che è nota come “haloterapia”. Sebbene attorno ad essa, in realtà, ci sia ancora molto scetticismo.

Cosa sono le “stanze del sale”? Funzionano veramente? E che patologie possono curare? In questo articolo vedremo alcune delle domande che vengono fatte più spesso dai pazienti ad un otorino che si occupa di rinologia e di otorinolaringoiatria pediatrica e cercheremo di capire assieme qualcosa in più sull’haloterapia e sulle moderne stanze del sale.

Innanzitutto, cos’è l’haloterapia, o terapia del sale?

L’haloterapia è una forma di terapia respiratoria nata migliaia di anni fa basata sulle proprietà curative del sale. Si tratta di una semplice respirazione, fatta con il proprio naso e la propria bocca, senza l’ausilio di altri dispositivi, all’interno di una grotta di sale naturale. Il sale che è normalmente presente in queste grotte viene inalato e va a migliorare la funzionalità delle cellule presenti nel naso e nelle vie respiratorie superiori.

Perché il sale migliora la respirazione?

Il sale (chiamato in chimica cloruro di sodio) ha un grande potere disidratante sulle sostanze con cui viene a contatto, distaccando l’acqua da esse mediante un processo chimico chiamato osmosi. Questa azione disidratante crea tre potenti effetti.
Primo effetto: chimico. È un effetto diretto sui microrganismi che entrano nel naso e nelle alte vie respiratorie. Batteri, virus e miceti si disidratano e vanno incontro ad un blocco dei propri meccanismi di replicazione. La disidratazione causata dal sale continua fino a causarne la morte per lisi cellulare.
Secondo effetto: elettrico. L’azione disidratante del sale ha potenti effetti anche sul biofilm, una matrice extracellulare che è fondamentale per consentire ai batteri di replicarsi ed organizzarsi in colonie. L’elettronegatività degli ioni da cui è composto il sale contribuisce ad una disgregazione di questa sostanza, facendo venire così meno la base su cui i batteri possono replicarsi.
Terzo effetto: meccanico. Il sale ha un’importante azione decongestionante sulle cellule presenti nel naso e nelle alte vie respiratorie. Favorendo la trasudazione dei liquidi dalla regione interstiziale sulla mucosa, riduce la viscosità dei muchi e favorisce il ripristino della funzionalità di piccole ciglia che sono presenti sulle cellule delle alte vie respiratorie (in un meccanismo che è noto come clearance muco-ciliare).

Come vengono riprodotte nelle città moderne le grotte naturali di sale?

Il funzionamento delle grotte di sale viene replicato oggi mediante la realizzazione di ambienti di dimensioni ridotte (le cosiddette “stanze del sale”) in cui il sale viene aerosolizzato e micronizzato “a secco” (a differenza di quanto accade con l’aerosolizzazione “umida” che si fa a casa) per essere respirato senza l’utilizzo di dispositivi da tenere vicini alla bocca o al naso (come accade invece nel caso degli apparecchi per aerosol).

Ma questa terapia del sale funziona veramente?

Sì. Le prime evidenze scientifiche sull’esposizione di un paziente ad un ambiente salino risalgono alla metà dell’800. Un medico polacco, Felix Boczkowski, si accorse che i lavoratori delle miniere di sale in Cracovia avevano minor tendenza a sviluppare infezioni delle alte vie aeree durante l’inverno, rispetto al resto della popolazione. Altri scienziati, a distanza di alcuni decenni, riprendendo gli studi di Boczkowski, hanno approfondito il funzionamento della terapia del sale per il trattamento dei disturbi delle alte vie respiratorie, al punto che oggi molte grotte naturali di sale vengono utilizzate con scopi terapeutici nei paesi dell’est (Russia, Romania, Polonia, Azerbaijan, Ucraina, Austria).

L’haloterapia può essere svolta solo per finalità terapeutiche otorino?

No. Secondo gli studi scientifici pubblicati in letteratura la terapia del sale ha effetti sia sull’apparato respiratorio che nel caso di malattie dermatologiche (dermatite atopica, psoriasi…). E nelle stanze del sale si possono svolgere sia dei cicli di terapia preventiva, per prevenire la comparsa di disturbi respiratori, che cicli di terapia curativa, per migliorare riniti, sinusiti, otiti, adenoiditi, tonsilliti, secondo le indicazioni dello specialista otorino che ne prescrive l’utilizzo. Altri autori hanno anche dimostrato un miglioramento della salute dei pazienti affetti da asma e da bronchite cronica, grazie ad una riduzione dell’ostruzione causata dai muchi a livello polmonare.

Come viene svolto un ciclo di haloterapia?

Un ciclo di haloterapia è basato sullo svolgimento di circa 10 sedute (della durata di circa mezz’ora l’una) svolte a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. Queste 10 sedute possono anche essere ripetute a distanza di settimane o mesi le une dalle altre, a seconda delle necessità terapeutiche del paziente adulto, anziano o pediatrico, seguendo le indicazioni del medico specialista otorino.

Si tratta di una terapia semplice da seguire?

L’assenza di dispositivi da tenere accanto alla bocca o al naso è più naturale e migliora la risposta del paziente a questo tipo di terapia, in particolar modo nel caso dei pazienti pediatrici. L’aerosolizzazione a “secco”, inoltre, non fa avvertire variazioni nella respirazione del paziente rispetto a quello che accade nell’ambiente circostante, a differenza di quanto accade con l’aerosolizzazione “umida” che si esegue con gli apparecchi per aerosol tradizionali.

Da che età e fino a quanti anni si può eseguire la terapia del sale?

La terapia del sale può essere eseguita a qualsiasi età. A partire dai piccoli pazienti pediatrici che hanno pochi mesi di vita, fino ai pazienti anziani. Nel caso dei pazienti pediatrici è consigliata una minore durata delle sedute e una maggiore distanza tra l’una e le altre.

Perché compare la tosse dopo poche sedute di terapia del sale?

La comparsa della tosse è dovuta al fatto che, dopo le prime sedute di terapia, il sale agisce spostando i liquidi dalla regione extracellulare fino in superficie sulla mucosa delle alte vie respiratorie. Questi liquidi si aggiungono alle secrezioni mucose dense che sono qui presenti e le diluiscono in maniera importante. I muchi (all’interno dei quali si replicano batteri e virus), quindi, si riempiono di acqua per l’azione del sale. E divenendo così molto più fluidi, attivano un meccanismo riflesso presente nelle alte vie respiratorie che culmina nella comparsa della tosse. La tosse ha una funzione di difesa delle alte vie aeree, serve semplicemente a spazzare via questi muchi e liberare naso e gola.

Dove finiscono i muchi che compaiono durante le sedute di terapia del sale?

I muchi che compaiono già durante le prime sedute di terapia del sale finiscono direttamente in gola e di qui nello stomaco. L’acidità presente nello stomaco distrugge tutti i muchi e non causa effetti negativi per l’organismo. Se all’interno dei muchi sono presenti virus e batteri, saranno anch’essi distrutti dall’acidità presente nello stomaco e non causeranno conseguenze negative per il paziente.

Ci sono degli altri disturbi che possono comparire con la terapia del sale?

Ad oggi, in letteratura scientifica, non sono stati descritti effetti collaterali gravi causati dall’esecuzione della terapia del sale. L’utilizzo di sale a “secco”, a basse concentrazioni, può causare al massimo prurito cutaneo, bruciore congiuntivale, tosse e lieve irrequietezza. In tutte queste situazioni si tratta di effetti irritativi causati dalle proprietà disidratanti del sale di cui abbiamo parlato prima. In realtà gli effetti più fastidiosi e più comuni sono causati dall’aumento di fluidità dei muchi all’interno delle alte vie respiratorie che possono portare alla tosse e ad una sensazione di ingombro dei muchi in gola, una sensazione che può spiegare anche la comparsa di un po’ di irrequietezza in alcuni pazienti durante o dopo le sedute di haloterapia.

Ci sono dei pazienti a cui non è consigliata la terapia del sale?

L’haloterapia non è consigliata in caso di patologie respiratorie polmonari in fase acuta, situazioni di ipertensione grave non controllata con i farmaci, insufficienza cardiaca, episodi recenti di sanguinamenti nasali.

Che costi ha eseguire la terapia del sale?

I costi per ogni seduta si aggirano tra i 20 e i 25 euro. Generalmente i centri che eseguono questo tipo di terapia realizzano però anche dei pacchetti con delle scontistiche variabili.

Visto che serve per curare delle patologie, la terapia del sale è detraibile come una normale spesa medica?

Non sempre. Secondo le attuali normative fiscali, possono essere portate in detrazione dal 730 o dalla denuncia dei redditi solo le spese sanitarie. Se il centro che eroga l’haloterapia è inserito all’interno di un centro medico e utilizza un dispositivo medico per la terapia del sale, allora questo è possibile.

Questo significa che le stanze del sale presenti in Italia non sono tutte uguali?

La maggior parte delle stanze del sale presenti in Italia erogano l’haloterapia all’interno di centri benessere, mediante dei dispositivi di aerosolizzazione non medici, vaporizzando delle soluzioni saline di contenuto chimico non certificato. Nel corso degli ultimi 10 anni, però, una azienda svizzera, la Aerosal Divisione Medica, ha standardizzato e brevettato un sistema di aerosolizzazione mediante una apparecchiatura che è stata testata per degli studi scientifici medici e successivamente registrata come dispositivo medico di classe IIa. All’interno di un dispositivo medico le particelle di soluzione vengono aerosolizzate con una dimensione e una concentrazione standard per ogni trattamento. Questi aspetti non sono di poco conto perché riducono il rischio di inalare soluzioni saline non pure, poco o troppo concentrate che possono far sviluppare una iper-reattività bronchiale nei soggetti predisposti (cosa di cui parleremo più avanti).

Sono più curativi i centri che utilizzano il sale rosa dell’Himalaya o altri tipi di sale?

Il sale che viene usato in cucina non è sale puro e può contenere al suo interno anche altre sostanze come fosfati, bromuri e altre impurità che nel processo di nebulizzazione potrebbero essere inalate assieme al cloruro di sodio. Stesso discorso vale per il sale dell’Himalaya (chiamato “sale rosa” per l’elevato quantitativo di ossido di ferro che è contenuto in esso, e che conferisce a questo sale il caratteristico colore rosa). Il sale dell’Himalaya è noto per il fatto di non subire processi di lavorazione industriali, ma di essere raccolto e lavorato a mano senza macchinari e senza l’ausilio di sostanze chimiche. Tuttavia questi processi di lavorazione “naturali” non sono certificati, né è certificato il contenuto di sostanze chimiche presenti all’interno di ogni granello di sale rosa che è possibile acquistare in un supermercato o all’interno di un centro specializzato. Attualmente, in Italia, c’è un’unica azienda, la Aerosal Divisione Medica, che commercializza sale puro (cloruro di sodio al 99,8%) per la terapia del sale realizzata con i propri dispositivi. Questo tipo di sale è l’unico tipo di sale attualmente in commercio standardizzato e verificato in purezza, mediante processi di controllo di laboratorio.

Farsi una passeggiata sul mare è la stessa cosa di fare l’haloterapia?

Sì, ma anche no. Secondo alcuni, l’esposizione in una stanza del sale corrisponde a circa tre giorni di vacanza in un luogo di mare. In realtà, la differenza maggiore rispetto al mare è che nelle moderne stanze del sale il tasso di umidità interna è controllato perché l’aerosolizzazione è fatta a “secco” e non è “umida” come nel caso dei tradizionali aerosol che si fanno a casa. A questo si aggiunge che la concentrazione del sale è mantenuta a livelli controllati. Questi aspetti non sono di poco conto, perché la presenza di un tasso di umidità elevato, o la somministrazione di soluzioni saline ipotoniche (meno dello 0,9% di cloruro di sodio) o ipertoniche (tra il 2% e il 5% di cloruro di sodio) possono irritare le vie aeree e causare problemi di iper-reattività bronchiale nei soggetti che sono predisposti.

Durante i cicli di terapia del sale, devo continuare a fare aerosol terapie?

No. Salvo diverse indicazioni dello specialista, è preferibile sospendere eventuali terapie aerosoliche perché le stanze del sale contribuiscono, come gli aerosol, ad umidificare i muchi e potrebbero quindi causarne una eccessivafluidificazione, aumentando la tosse del paziente.

Da un punto di vista medico, cosa accadrà dopo un ciclo di terapia del sale nelle mie vie respiratorie?

Primo effetto: si riducono i muchi presenti nel naso, nelle orecchie (nell’orecchio medio e nella tuba uditiva) e nella gola. Secondo effetto: si ridurrà l’edema causato dall’infiammazione sulle mucose delle alte vie respiratorie. Questo significa che, in modo assolutamente naturale, senza l’utilizzo di farmaci cortisonici o mucolitici, miglioreranno i dolori determinati dall’edema provocato dall’infiammazione di sinusiti, otiti, faringiti, adenoiditi e tonsilliti, ma anche i dolori causati dalla pressione dei muchi che sono in queste zone. Con la riduzione dei muchi aumenterà anche lo spazio per il passaggio dell’aria. Miglioreranno così i dolori, la respirazione e il russamento notturno del paziente. 

Alla fine del ciclo di haloterapia, lo specialista otorino potrà verificare e confermare gli effetti della terapia eseguendo una fibrolaringoscopia o una rinofibroscopia e programmerà eventuali cicli aggiuntivi di terapia del sale o futuri cicli di prevenzione per la stagione successiva.


Qui di seguito i centri che eseguono haloterapia utilizzando dispositivi medici in Puglia:

link ufficiale alla mappa dei centri che utilizzano dispositivo medico Aerosal


Ulteriori approfondimenti | Aerosal Divisione Medica; Il Medico Pediatra – Periodico della Federazione Italiana Medici Pediatri; International Journal of Pediatric Otorhinolaryngology; Journal of Aerosol Medicine

paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).