BARI, DICEMBRE 2022 – Con il freddo ritornano gli episodi di raffreddamento delle alte vie respiratorie e, assieme ad essi, ritornano gli episodi di otite media catarrale. Ma nei pazienti che soffrono di disfunzione dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare), le due malattie possono essere confuse con facilità e può diventare difficile comprendere se il paziente è affetto da una riacutizzazione della disfunzione dell’ATM o dalla comparsa di un’otite.
In questo articolo cercheremo di fare il punto su un argomento di nicchia, al confine tra due specialità medico-chirurgiche: otorinolaringoiatria e chirurgia maxillo-facciale.
L’infiammazione che interessa la regione compresa tra l’orecchio medio e l’ATM – articolazione temporo-mandibolare necessita delle competenze di entrambi gli specialisti, sia nel momento della diagnosi, sia nel momento della scelta della terapia. Il rischio più grande, infatti, è quello di confondere le due malattie e far assumere al paziente un antibiotico anche se non è necessario o – peggio – di pensare che il paziente sia colpito da un nuovo episodio di disfunzione dell’ATM e, sottovalutandone i sintomi, far avanzare un’otite batterica e le sue temibili complicanze.
Andiamo per ordine. Innanzitutto cos’è l’otite media catarrale (o otite media effusiva)?
L’otite media catarrale (o otite media effusiva) è una malattia che può colpire una parte dell’orecchio che si chiama orecchio medio. Questa parte dell’orecchio è posta all’interno del cranio, al di dietro della membrana timpanica.
Colpisce a tutte le età? E perché è più frequente in inverno?
L’otite media catarrale interessa grandi e piccini. Durante l’inverno, per la maggiore frequenza di episodi di raffreddamento a carico delle alte vie respiratorie, si ha una maggiore formazione di essudato catarrale nel naso (comunemente chiamato “muco”). E dal momento che orecchio e naso all’interno del nostro cranio sono in comunicazione tra loro per mezzo di un piccolo tubicino (chiamato “tuba uditiva di Eustachio”), se si accumula catarro all’interno del naso, questo può passare con facilità all’interno dell’orecchio medio quando muoviamo la testa durante l’arco della giornata, o quando ci stendiamo a letto durante la notte.
Cos’è invece la disfunzione dell’ATM – articolazione temporo-mandibolare?
L’ATM – articolazione temporo-mandibolare è una delle articolazioni più piccole del corpo umano. È posta vicino all’orecchio e unisce la mandibola al cranio, svolgendo l’importante funzione di aprire e chiudere la bocca. Quando questa articolazione non funziona più perfettamente, causando dolore, si parla di “disfunzione dell’ATM – articolazione temporo-mandibolare”.
A cosa è dovuta questa disfunzione? E si verifica a tutte le età?
Generalmente questo malfunzionamento è più frequente nei soggetti di sesso femminile intorno ai 20 anni di età e tra i 40 e i 50 anni di età. Il motivo per cui siano interessate più frequentemente le donne non è noto, anche se alcuni autori ipotizzano che possa esserci un coinvolgimento ormonale. Ad oggi, i fattori scatenanti più comuni sono: i problemi odontoiatrici che portano ad un disallineamento dei denti con conseguente non corretto funzionamento dell’arcata dentaria superiore e inferiore, i traumi dentari, il bruxismo (la contrazione involontaria e forzata dei muscoli della masticazione) e i fattori di stress psicologici e le tensioni muscolari che favoriscono il bruxismo.
Il dolore che si avverte per un’otite è identico a quello che si avverte per una disfunzione dell’ATM – articolazione temporo-mandibolare?
L’orecchio medio e l’articolazione temporo-mandibolare da un punto di vista anatomico sono molto vicine tra di loro. Per questo motivo un’infiammazione che interessa una di queste due regioni può essere facilmente confusa con l’una o con l’altra causa.
Come fa il medico a vedere se il paziente è affetto da una otite media?
L’otorino è lo specialista più qualificato per eseguire questo tipo di indagini all’interno dell’orecchio. Possiede le conoscenze e la strumentazione per poter eseguire una esplorazione del condotto uditivo esterno e della membrana timpanica. Il primo strumento che utilizzerà sarà l’otoscopio. Questo strumento è dotato di una lente di ingrandimento che permette di verificare se la membrana timpanica è infiammata o se è stata perforata dal pus che si può formare durante un’otite.
L’otorino, inoltre, potrà eseguire un altro esame: la timpanometria. Per mezzo di uno strumento che si posiziona nell’orecchio, andrà a creare una leggerissima onda pressoria che va contro la membrana timpanica e viene poi registrata da questo strumento. A seconda del risultato registrato da questo strumento, l’otorino riuscirà a capire se dietro ad essa c’è qualcosa, come ad esempio sangue o catarro. Potrà utilizzare un timpanometro fisso, collegato alla rete elettrica (tra gli strumenti più vecchiotti), o un timpanometro portatile, alimentato a batterie (tra i timpanometri più moderni).
Come fa il medico invece a vedere se il paziente è affetto da una disfunzione dell’ATM – articolazione temporo-mandibolare?
Il chirurgo maxillo-facciale è, invece, lo specialista più qualificato per studiare l’ATM – articolazione temporo-mandibolare. Possiede le conoscenze per comprendere se la disfunzione da cui è affetto il paziente necessita di una terapia medica o di una terapia chirurgica. Per verificare se il paziente è affetto da questo problema eseguirà, infilandosi un guanto, una manovra intra-orale di palpazione della muscolatura masticatoria e, in particolare, del muscolo pterigoideo esterno che è strettamente legato all’articolazione temporo-mandibolare. Con questa manovra il medico va a verificare lo stato di infiammazione della muscolatura masticatoria e dell’articolazione temporo-mandibolare. Potrà poi successivamente consigliare eventuali altri esami diagnostici nei casi meritevoli di ulteriori approfondimenti (la RMN dinamica è l’esame più utilizzato in questi casi).
Che terapia mi consiglierà di fare?
Se l’otorino verificherà la presenza di una otite media, potrà consigliare una terapia basata sull’utilizzo di farmaci antinfiammatori, antibiotici o cortisonici, o potrà consigliare altre terapie meno aggressive a seconda dell’importanza dell’infiammazione dell’orecchio medio.
Se invece il problema è di competenza del chirurgo maxillo-facciale, per la presenza di una disfunzione dell’ATM – articolazione temporo-mandibolare, inizialmente lo specialista consiglierà una terapia antidolorifica e miorilassante, per mitigare il dolore a carico dell’articolazione. Successivamente, a seconda dell’origine del problema, consiglierà al paziente un iter terapeutico farmacologico o chirurgico che dipenderà dal tipo di disfunzione da cui il paziente è affetto.
Posso iniziare a fare già la terapia antibiotica quando sento questo dolore, anche se non sono ancora andato da nessun medico?
L’importanza di una corretta diagnosi, fatta dal giusto medico specialista, otorino o chirurgo maxillo-facciale, è fondamentale per evitare di assumere farmaci inutili, senza averne alcun bisogno. Questo vale ad esempio nel caso di una terapia antibiotica che, se assunta senza necessità, potrebbe generare resistenze ai batteri o abbassare le difese immunitarie, favorendo ad esempio altre infezioni (micosi orali, vaginali, etc.). Ma vale anche nel caso di una terapia antidolorifica ad alti dosaggi che, nei soggetti predisposti, potrebbe, ad esempio, causare problemi a livello gastrico, renale, etc.
Una corretta diagnosi è sempre il primo passaggio per poter comprendere il problema da cui si è affetti e per poter comprendere la strada da seguire per poter migliorare la propria condizione clinica, in particolare in caso di un danno all’orecchio. L’udito è un bene prezioso da salvaguardare che, in caso di danno irreversibile, non può più essere riportato ad una perfetta condizione di benessere.
L'autore
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).