ROMA, MARZO 2021 – Una volta perso, l’udito non si recupera più. Il dottor Paolo Petrone, sulle pagine de “Il Salvagente“, pochi giorni prima della World Hearing Day promossa dall’Organizzazione Mondiale della Salute, approfondisce le problematiche più comuni connesse all’ipoacusia che colpiscono oltre 7 milioni di individui nella sola Italia.
Intorno ai 50-60 anni ci si inizia ad accorgere che l’udito non è più quello di un tempo. La moglie e i figli iniziano a lamentarsi del fatto che il paziente chieda loro sempre più spesso di ripetere quello che hanno detto. Il volume della televisione diventa sempre più alto. O ci si accorge che il campanello, il citofono, la suoneria del cellulare sempre più spesso iniziano a sfuggire. Il paziente non corre ai ripari perché si culla del fatto che riesce comunque a percepire molti altri suoni“,
Queste le parole del Dottor Paolo Petrone sulle pagine de “Il Salvagente”.
Ma in realtà lo spettro sonoro che ogni essere umano percepisce è molto vasto e, in fase iniziale, la presbiacusia interesserà solo i suoni più acuti (la voce dei bambini e delle donne, il suono della televisione e di molti altri strumenti elettronici). Solo con il progredire della malattia il peggioramento interesserà tutte le frequenze sonore e il paziente inizierà a sentirsi sempre più isolato. A questo punto il rischio diventerà molto elevato.“.
Qui di seguito è possibile leggere un estratto dell’intervista completa.
Tutti i contenuti appartengono ai rispettivi proprietari. L’articolo viene riportato a scopo didattico e didascalico, a beneficio e salvaguardia della salute pubblica.
Fonte | Il Salvagente, Marzo 2021
L'autore
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).
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