Reflusso e medicine: ci sono farmaci che provocano il reflusso?
BARI, DICEMBRE 2022 – A partire dagli anni ’70 diversi studiosi hanno iniziato ad associare l’acidità proveniente dallo stomaco ad alcune infiammazioni della gola.
E se è comunemente nota l’associazione della malattia da reflusso con le malattie dello stomaco e con le abitudini alimentari, è meno nota la correlazione tra il reflusso e i farmaci. Il reflusso gastro-esofageo (di competenza dei gastroenterologi, perché interessa stomaco ed esofago) e il reflusso laringo-faringeo (di competenza dell’otorino, perché interessa laringe e faringe) sono due malattie diverse tra di loro, con sintomi e segni clinici molto diversi, anche se prendono entrambe origine dall’acido cloridrico e dalla pepsina presenti nello stomaco.
L’aiuto dell’otorino è fondamentale per migliorare i disturbi causati dal reflusso laringo-faringeo e per escludere che questi sintomi siano causati da altre patologie benigne o maligne della gola.
In questo articolo cercheremo di fare il punto su un argomento molto poco noto: l’esistenza di farmaci che possono peggiorare il reflusso laringo-faringeo, affinché il paziente possa farne un uso più consapevole o possa chiedere l’aiuto del proprio medico per sostituire uno dei farmaci considerati a rischio con altre molecole.
Andiamo per ordine, innanzitutto c’è davvero una correlazione tra farmaci e reflusso?
Sì. Diversi lavori presenti in letteratura scientifica internazionale correlano il peggioramento della malattia da reflusso con l’assunzione costante di alcuni tipi di farmaci. La loro azione, infatti, può contribuire ad incrementare la produzione di acidità nello stomaco, o può contribuire a diminuire la tonicità muscolare che contribuiscve alla chiusura dello sfintere gastro-esofageo, contribuendo così alla risalita dei succhi gastrici acidi verso l’alto.
Quali sono questi farmaci?
Esistono sei gruppi di farmaci da prescrizione e da banco che possono causare o peggiorare il reflusso. Questo è il motivo per cui bisogna prestare estrema attenzione anche all’uso (e all’abuso) di molti farmaci da banco che possono essere acquistati autonomamente in farmacia.
In particolare, di che farmaci si tratta?
Le categorie più pericolose sono: (1) gli ACE inibitori (una classe di farmaci utilizzata per il controllo della pressione sanguigna); (2) farmaci per l’osteoporosi; (3) i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei); (4) alcuni farmaci rilassanti muscolari; (5) alcuni antibiotici; (6) i cortisonici. All’interno di queste categorie, ci sono anche dei farmaci meno dannosi che possono essere scelti per chi soffre di acidità.
Perché il mio medico me li ha prescritti ugualmente, pur sapendo che soffro di acidità?
Molti dei lavori scientifici che hanno registrato la correlazione tra farmaci e reflusso laringo-faringeo sono molto recenti. Spesso nemmeno il proprio medico di famiglia o il proprio specialista cardiologo di fiducia sono a conoscenza di queste correlazioni. Può essere invece di aiuto rivolgersi ad uno specialista otorino esperto in reflusso laringo-faringeo che sia a conoscenza di tutte le molecole considerate a rischio che provvederà ad indirizzare il paziente verso la correzione del farmaco considerato a rischio.
E se non mi ricordo i nomi dei farmaci che prendo, cosa devo fare? I farmaci per la pressione, ad esempio, sono tutti uguali? Devo sospendere i farmaci che prendo per la pressione?
I farmaci non sono tutti uguali. Anche quelli che appartengono alla stessa classe di cura. E all’interno di ogni categoria, ci sono farmaci considerati più a rischio e farmaci che possono essere meno dannosi per chi soffre di reflusso laringo-faringeo. È consigliabile, prima di una visita otorino, prendere nota di tutti i farmaci che si assumono a casa per poterli comunicare con precisione al proprio specialista otorino. Sarà poi lui ad identificare i principi attivi presenti in questi farmaci e rendersi conto se alcuni di essi non sono adeguati per un paziente che soffre di reflusso laringo-faringeo.
Se invece sto già assumendo questi farmaci e soffro di reflusso laringo-faringeo, cosa devo fare? Dovrò sospenderli?
Se sei già in cura con uno di questi farmaci, e il farmaco ti è stato prescritto da un medico (come nel caso dei farmaci antipertensivi o degli antibiotici), il consiglio è di non sospenderli subito, ma di parlarne con il tuo medico. Illustrargli il problema del reflusso. E comprendere assieme a lui se è il caso di sostituire la molecola o concludere il ciclo di terapia in corso, se è ad esempio un ciclo di terapia piuttosto breve.
Se sto già prendendo uno di questi farmaci, posso ridurre il rischio di avere reflusso prendendo un protettore gastrico?
L’azione degli inibitori di pompa protonica (questo è il nome scientifico dei farmaci protettori gastrici) non si sviluppa nell’arco di poche ore, ma necessita di alcuni giorni di funzionamento per essere pienamente efficace. Questo significa che se stai usando uno dei farmaci considerati a rischio ancora per pochi giorni, o se prevedi di sospenderlo presto, l’utilizzo dei farmaci inibitori di pompa protonica o dei prodotti anti-reflusso non ti aiuterà a ridurre il rischio di peggiorare il tuo reflusso.
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica in ambito ORL e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora alla stesura Ministeriale di Linee Guida in ambito otorinolaringoiatrico e ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore e coordinatore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica“.