BARI, GENNAIO 2025 – L’acufene è una delle condizioni più insidiose che possono colpire l’orecchio di milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di un disturbo che ha una prevalenza in progressivo aumento, a causa della diffusione dei dispositivi elettronici e a causa dei cambiamenti nelle abitudini alimentari e negli stili di vita della popolazione. In quasi tutti i pazienti però comporta una riduzione della qualità di vita e, nei pazienti che lo sviluppano in forma severa, l’acufene può associarsi a depressione, ansia, disfunzione cognitiva e insonnia.
Quali sono le possibilità terapeutiche per il trattamento degli acufeni?
Per il trattamento degli acufeni oggi si utilizzano prevalentemente terapie farmacologiche, spesso con risultati non soddisfacenti. Alcuni pazienti ricorrono anche all’agopuntura, all’ossigenoterapia iperbarica, all’utilizzo di apparecchi acustici dotati di software tecnologicamente avanzati o alla psicoterapia. Questi trattamenti, tuttavia, non sempre portano a risultati validi. Questo a causa del fatto che questo disturbo può derivare da molteplici condizioni fisiche, nella maggior parte dei casi dovute ad una disfunzione dell’orecchio, ma in molti casi gli acufeni possono anche dipendere da fattori di salute di tipo generale, da disfunzioni del sistema nervoso centrale, del sistema cardiovascolare, o altre cause non sempre facili da identificare. E a tutto questo si aggiunge che ancora poche sono le conoscenze scientifiche relative ai meccanismi che portano allo sviluppo di questi acufeni.
Ci sono delle novità terapeutiche per il trattamento degli acufeni?
Tra le opzioni terapeutiche oggetto di studio oggi si è inserita anche la musicoterapia, che ha l’obiettivo di integrare i suoni associati all’acufene in un processo acustico controllato con la musica.
In che modo la musicoterapia potrebbe aiutare nel trattamento degli acufeni?
Nella letteratura scientifica otorino internazionale sono riportati 14 studi clinici che hanno valutato l’utilizzo della musicoterapia per il trattamento degli acufeni in una popolazione complessiva di oltre 1.200 pazienti, eseguendo un confronto con dei gruppi controllo trattati con terapie tradizionali.
In ben 12 studi su 14 è emerso che la musicoterapia è efficace nel trattamento degli acufeni. Riesce a migliorare diversi fattori di percezione e di accettazione dell’acufene, ma aiuta anche a migliorare l’intensità percepita dell’acufene e la qualità della vita del paziente, lavorando non sull’orecchio ma sul cervello.
Il fatto che, però, questi acufeni siano diversi da paziente a paziente e che possano avere delle cause scatenanti differenti, non permette di stabilire a priori quali siano i pazienti nei quali questo trattamento possa essere di effettivo aiuto. Di certo c’è che, come sostengono gli studiosi che seguono questo campo di ricerca, la musicoterapia può essere efficace nel trattamento dell’acufene, e migliora significativamente diversi fattori in quei soggetti affetti che si sottopongono a questa terapia, rispetto a coloro che vengono trattati con altre terapie tradizionali.
Ricorda:
- l’acufene non è una malattia, ma è il sintomo di una malattia che ha colpito l’orecchio, il sistema nervoso centrale o un altro distretto del corpo umano: è importante identificarla tempestivamente per poter ridurre l’acufene;
- gli acufeni non sono tutti uguali tra loro: non sono sempre cronici e in molti casi possono essere trattati con successo;
- in caso di acufeni è fondamentale eseguire un esame audiometrico: questo esame aiuta il medico specialista otorino a comprendere se l’acufene è associato ad un danno dell’orecchio o se può dipendere da altro;
- non esporti a fonti sonore ad alta intensità e fai una pausa di ascolto quando ascolti musica con le cuffie: i traumi acustici possono causare la comparsa di acufeni;
- presta attenzione alle infezioni delle alte vie respiratorie e delle orecchie, trattale e previenile seguendo i consigli del tuo specialista otorino di fiducia: infezioni ricorrenti a carico del sistema uditivo possono causare la comparsa di acufeni;
- per prevenire episodi ricorrenti di infezioni a carico delle alte vie respiratorie segui i consigli del tuo otorino di fiducia: lavaggi nasali, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici possono avere il loro razionale in pazienti pediatrici o adulti più fragili;
- fai attenzione ai tappi di cerume: i tappi di cerume causano una ostruzione al passaggio del suono e possono generare la comparsa di fischi dell’orecchio e acufeni;
- non assumere terapie antibiotiche e antinfiammatorie con semplicità: assumere l’antibiotico senza motivo può esporre te o il tuo bambino ai rischi dell’assunzione di un farmaco (fotosensibilità, reazioni allergiche, shock anafilattico, etc) senza aiutarti a risolvere una infezione delle alte vie respiratorie che in realtà potrebbe dipendere da altro (reflusso laringo-faringeo, alga tossica, faringite di origine virale, da COVID-19, etc.);
- lavora (e molto) sullo stile di vita: alimentazione, farmaci assunti per patologie croniche, abitudini di vita, stress influiscono (tanto) sul rapporto che il cervello ha con gli altri organi (con il sistema immunitario, con il sistema digerente, etc.);
- di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento?
- dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?
- se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;
- non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.
In ogni caso, in presenza di acufeni che non passano con l’utilizzo di analgesici e farmaci da banco, è fondamentale ricorrere ad una valutazione medica specialistica otorino per valutare se iniziare al più presto un trattamento medico adeguato. Il medico sarà in grado di diagnosticare correttamente la condizione e prescrivere il trattamento appropriato e prevenire complicanze.
Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.
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L'autore
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).
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