Otiti ricorrenti invernali nel paziente otorino adulto e pediatrico: perché succede?

BARI, NOVEMBRE 2023 – Torna il freddo, l’influenza e il raffreddore. E ritornano anche le otiti. Durante questa stagione dell’anno chi ha sofferto di otite si ritrova di nuovo a fare i conti con dolore all’orecchio, febbre, riduzione dell’udito e acufeni. Ma perché ogni anno ritorna questo problema?

In questo articolo cercheremo di capire quale tipo di infezione è alla base di questo tipo di otite e perché queste infezioni tornano a svilupparsi in questa stagione dell’anno. Cercheremo di capire se si guarisce (più o meno) definitivamente e se possono esserci nel tempo dei reliquati a carico del sistema uditivo.

Iniziamo dal principio. Cos’è l’otite?

L’otite è un’infiammazione dell’orecchio che può colpire sia i bambini che gli adulti. Esistono due tipi di otite:

  1. l’otite esterna che colpisce quella parte dell’orecchio che va dal condotto uditivo esterno fino alla membrana timpanica (ed è più frequente in estate);
  2. l’otite media che colpisce quella parte dell’orecchio che va dalla membrana timpanica verso l’interno, interessando la parte dell’orecchio in cui sono contenuti gli ossicini (martello, incudine e staffa) e che si chiama orecchio medio (ed è più frequente in inverno).

Perché l’otite media è più frequente in inverno?

L’otite media è più comune durante l’inverno per diversi motivi. Il motivo principale è collegato al rischio di contrarre infezioni respiratorie. Durante l’inverno, infatti, sono molto più diffuse le infezioni respiratorie causate da batteri e (soprattutto) virus come raffreddore, influenza e infiammazioni di tutte le alte vie respiratorie. Queste infezioni possono causare la propagazione dei microrganismi nell’orecchio medio, causando lo sviluppo dell’otite.

La temperatura e l’umidità svolgono un ruolo nella comparsa delle otiti?

Assolutamente sì. Durante l’inverno, infatti, ci sono frequentemente sbalzi di temperatura tra il freddo esterno e l’ambiente riscaldato presente all’interno delle case e degli edifici. Questi cambiamenti possono influire sulla perfetta funzionalità del sistema immunitario e delle vie respiratorie, favorendo la proliferazione di batteri nell’orecchio. Anche l’umidità gioca un ruolo importante: l’aria tende ad essere più secca, specialmente all’interno delle case. L’aria secca può provocare alterazione del normale funzionamento di una barriera presente nel naso e nella gola (chiamata “sistema mucociliare”), fino a causare l’irritazione delle vie respiratorie e facilitando così l’insorgenza di infezioni che possono propagarsi all’orecchio.

Vengono colpiti da questo tipo di otite più i bambini o più gli adulti?

Durante i mesi invernali, le persone tendono a stare più vicine tra loro, soprattutto in ambienti chiusi come le scuole, gli asili, ma anche negli uffici o sui trasporti pubblici. Questo spiega perché sia il paziente otorino pediatrico che adulto corre il rischio di contrarre delle infezioni respiratorie e di conseguenza può sviluppare delle otiti. A questo si aggiunge che il sistema immunitario, più fragile nei bambini e negli anziani, può non essere in grado di aiutare a combattere queste infezioni. Il freddo invernale gioca un ruolo anche sul ridurre la perfetta funzionalità del “sistema muco-ciliare” delle alte vie respiratorie, facilitando così l’attecchimento di virus e batteri nel naso e nella gola e rendendo così adulti e bambini più suscettibili alle infezioni, comprese quelle dell’orecchio.

Che sintomi presentano i soggetti che soffrono di otiti medie ricorrenti?

I sintomi possono essere di due tipi. Acuti o cronici.

  1. In chi soffre di un’otite media acuta si avrà dolore all’orecchio (otalgia), febbre, sensazione di malessere generale, mal di testa fino alla comparsa e alla fuoriuscita di pus dall’orecchio (otorrea).
  2. Chi invece soffre di otite media in forma cronica presenterà un abbassamento dell’udito più o meno progressivo nel corso delle settimane, con la possibilità di avvertire anche fischi nell’orecchio (acufeni) che vengono generati dal movimento del muco all’interno della tuba uditiva e dell’orecchio medio.

Quali sono le complicanze che si possono verificare per una otite media?

Le otiti medie possono portare a diverse complicanze se non vengono trattate correttamente o se si verificano frequentemente. Tra le complicanze più frequenti c’è la perforazione del timpano, con comparsa di dolore, sanguinamento dall’orecchio e fuoriuscita di pus. Alla perforazione della membrana timpanica può associarsi anche la compromissione dell’udito. Questa condizione è particolarmente importante nei bambini, poiché l’udito è essenziale per lo sviluppo del linguaggio e dell’apprendimento. E rappresenta una condizione che impone l’intervento tempestivo del medico per evitare gravi conseguenze sulla crescita del bambino. Molto meno frequente è invece la mastoidite, un’infiammazione della regione ossea posta dietro l’orecchio che può evolvere estendendosi verso l’alto, interessando il sistema nervoso centrale. Raro è anche lo sviluppo di una labirintite, che si manifesta con comparsa di vertigini intense, nausea e vomito.

Come fare a prevenire queste otiti ricorrenti?

Per prevenire lo sviluppo e la frequenza di questi episodi di otite, sia nel paziente otorino pediatrico che nell’adulto, è importante adottare precauzioni che aiutino a prevenire le infezioni delle alte vie respiratorie durante le giornate più fredde e, più in generale, durante l’inverno. Lavarsi le mani regolarmente, coprirsi bene e mantenere un’adeguata igiene respiratoria facendo lavaggi nasali è fondamentale per garantire una ottima prevenzione.

Assumere l’antibiotico può aiutare nella prevenzione di queste otiti?

Assolutamente no. Le linee guida otorino nazionali e internazionali sono molto chiare nell’utilizzo delle terapie antibiotiche. L’assunzione della terapia antibiotica deve essere fatta solo in caso di comparsa di febbre alta (superiore a 38° C), o in caso di comparsa di situazioni cliniche specifiche che necessitano di antibiotico per debellare i batteri presenti nell’orecchio medio (in caso di forte infiammazione della membrana timpanica, in caso di perforazione della membrana timpanica con fuoriuscita di pus dall’orecchio, etc.).


Ricorda:

  • di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento? 

  • dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?

  • se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;

  • non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.

In ogni caso, in presenza di sintomi che possano ricondurre ad una otite, sia in forma acuta che in forma cronica recidivante, è fondamentale ricorrere ad una valutazione medica specialistica otorino per valutare se iniziare al più presto un trattamento medico adeguato. Il medico sarà in grado di diagnosticare correttamente la condizione e prescrivere il trattamento appropriato per prevenire complicanze gravi.

Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.

paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).