BARI, MARZO 2024 – In Italia il 12,5% della popolazione soffre di perdita dell’udito, ma solo il 4,4% utilizza un apparecchio acustico. Con uno spot pubblicitario diffuso sulle principali emittenti televisive pochi giorni fa, dal titolo: “Dai più volume alla vita!“, Pubblicità Progresso riesce a raccontare in modo semplice ed immediato quanto è importante l’udito per stare con gli altri e per vivere al meglio la propria quotidianità.
Ma come è possibile scoprire se si è affetti da un calo dell’udito? E come è possibile intervenire? Lo scopriamo in questo articolo.
Innanzitutto, perché l’udito si compromette nei pazienti otorino pediatrici, negli adulti o negli anziani?
La perdita dell’udito può essere causata da diversi fattori, tra cui:
invecchiamento: la perdita dell’udito legata all’età, chiamata presbiacusia, è comune tra gli anziani ed è dovuta ad un naturale decadimento sensoriale che si può verificare in tutti i soggetti con l’avanzare dell’età;
esposizione al rumore: l’esposizione prolungata a rumori forti, come quelli sul luogo di lavoro, concerti o l’uso frequente di cuffie ad alto volume, può danneggiare l’udito nel tempo;
malattie e infezioni: alcune malattie e infezioni che possono essere molto frequenti nel paziente otorino pediatrico, ma anche nell’adulto, come le infezioni ricorrenti delle alte vie respiratorie, del naso o dei seni paranasali, il COVID, o le otiti medie ad esempio, possono influenzare l’udito;
traumi: lesioni alla testa o all’orecchio possono causare perdita dell’udito;
genetica: alcune forme di perdita dell’udito possono essere ereditarie e possono essere già sospettate prima del concepimento;
malattie congenite: alcuni bambini possono nascere con perdita dell’udito a causa di problemi durante la gravidanza;
esposizione a sostanze tossiche: l’esposizione a determinate sostanze chimiche o a farmaci (come ad esempio antinfiammatori, antibiotici, etc.) può danneggiare l’udito;
fattori medici: alcune condizioni mediche come l’ipertensione, il diabete e le malattie cardiache possono compromettere la vascolarizzazione dell’orecchio e influenzare il corretto funzionamento dell’udito.
Il danno dell’udito si può accompagnare ad altri sintomi?
In molti casi può accadere che il danno dell’udito si accompagni a dolore (in particolare nel caso di infezioni) o alla comparsa di acufeni (in particolare nel caso di danni neurodegenerativi a carico dell’orecchio interno o del nervo acustico).
Come si fa a capire se si soffre di perdita dell’udito?
Il medico specialista otorino esegue una visita medica in cui, per mezzo di uno strumento chiamato otoscopio, esamina il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica per valutare se ci sono situazioni che impediscono al suono di raggiungere l’orecchio interno (come nel caso di tappi di cerume) o se ci sono situazioni di infiammazione (otite esterna, otite media, etc.) che possono compromettere il corretto funzionamento della membrana timpanica e ridurre la trasmissione del suono all’orecchio interno. Successivamente lo specialista otorino sottopone il paziente ad un esame audiometrico tonale.
Che cos’è l’esame audiometrico? È un esame invasivo?
L‘esame audiometrico è un esame che può essere eseguito nel paziente adulto, nel paziente anziano o nel paziente otorino pediatrico a partire dai 5-6 anni di età, quando cioè il paziente è in grado di collaborare ed evidenziare al medico se sta percependo il suono oppure no.
Al paziente vengono fatte indossare delle cuffie e vengono somministrati dei suoni a diverse frequenze e diverse intensità. Questo perché i suoni sulla Terra non sono tutti uguali. I suoni cambiano a seconda che siamo di fronte ad un soggetto di sesso maschile o femminile, a seconda che a parlare sia un adulto o un bambino, a seconda che la voce ascoltata sia reale o provenga da uno strumento elettronico (televisione, citofono, telefono, etc.).
Quando durante l’esame audiometrico il paziente percepirà il suono, lo dovrà segnalare al medico che in questo modo riesce a determinare la soglia uditiva del paziente per quel determinato tipo di suono. Questo consente di definire una curva audiometrica che permette di anche di capire quale zona dell’orecchio non sta funzionando bene.
Se l’esame audiometrico evidenzia una condizione di sordità è possibile guarire?
Non tutte le patologie, dopo essere state curate, permettono il ripristino completo della condizione uditiva di partenza. Questo perché l’udito è un organo di senso molto fragile. E questo spiega l’importanza dell’intervento precoce (quando già si sospetta che ci siano problemi dell’udito) e l’importanza della prevenzione (non ascoltare musica ad alto volume, non esporsi a fonti ad alta intensità sonora specie in ambito lavorativo senza l’utilizzo di protezioni individuali, non abusare di farmaci che sono potenzialmente ototossici, e così via).
Se la perdita dell’udito è irreversibile è possibile fare comunque qualcosa?
Sì. Oggi, grazie all’aiuto degli apparecchi acustici, è possibile ritornare ad una ottima qualità di ascolto del suono e ad una ottima qualità della vita. Gli apparecchi acustici, noti anche come protesi acustiche, sono dispositivi progettati per migliorare l’udito delle persone con perdita uditiva. Possono essere regolati per adattarsi alle esigenze uditive specifiche di ciascun individuo, consentono di ridurre i rumori di fondo indesiderati, possono connettersi a dispositivi audio o telefonici. L’utilizzo degli apparecchi acustici consente di aiutare a percepire suoni e conversazioni in modo più chiaro, può aiutare a ridurre l’isolamento sociale causato dalla perdita dell’udito e può aiutare a prevenire situazioni di pericolo, grazie ad un migliore ascolto dei suoni e dei rumori presenti nell’ambiente. Ma, secondo le ricerche più recenti, gli apparecchi acustici aiutano anche ad avere una maggiore consapevolezza di se stessi e a prendersi più cura della propria salute, a prevenire malattie del sistema nervoso centrale, e contribuire così a ridurre il rischio di mortalità.
Ricorda:
presta attenzione al tuo udito: l’udito è un organo di senso fragile e una volta danneggiato non può più essere riparato;
non ascoltare a lungo musica ad alto volume e non esporti per lungo tempo a fonti ad alta intensità sonora (concerti, discoteche, etc.);
utilizza i mezzi di protezione individuale che proteggono l’udito sul lavoro (otoprotettori, cuffie);
presta attenzione all’utilizzo di farmaci antinfiammatori (come Oki, Aulin, Brufen), antibiotici, cortisonici: tutti questi farmaci non sono scevri da effetti collaterali indesiderati se assunti senza motivo;
previeni episodi ricorrenti di infezioni a carico delle alte vie respiratorie e sfrutta la prevenzione: lavaggi nasali per eliminare catarro e il biofilm su cui si sviluppano virus e batteri, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici possono avere il loro razionale in pazienti pediatrici o adulti più fragili;
di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento?
dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?
se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;
non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.
Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.
L'autore
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).