News | 10 Gennaio 2025

Otite, tubo-timpanite e insufficienza tubarica: ginnastica tubarica o intervento chirurgico sulla tuba uditiva? E perché non tutti gli otorino fanno l’intervento?

Otite, tubo-timpanite e insufficienza tubarica: ginnastica tubarica o intervento chirurgico sulla tuba uditiva? E perché non tutti gli otorino fanno l’intervento?

BARI, GENNAIO 2025 – La ginnastica tubarica dell’orecchio è una ginnastica per la tuba uditiva che comprende una serie di esercizi e di tecniche per migliorare la funzionalità della tuba di Eustachio, il piccolo canale che collega l’orecchio al rinofaringe. Si tratta di una pratica particolarmente utile per tutti coloro che soffrono di problemi come otiti medie ricorrenti, tubo-timpaniti, disfunzioni della tuba uditiva (anche a seguito di barotraumi), condizioni che possono causare dolore, pressione auricolare e difficoltà uditive.

Ma andiamo per ordine. Innanzitutto cos’è la tuba di Eustachio?

La tuba di Eustachio è un piccolo tubicino che permette all’orecchio di comunicare con la gola e il naso. Ha un ruolo fondamentale nel mantenere l’equilibrio della pressione dell’aria all’interno dell’orecchio medio. Questo tubicino è diviso in una parte membranosa che risente delle variazioni pressorie dell’aria provenienti dal naso, e di una parte ossea più vicina all’orecchio che, essendo fatta di osso, è incomprimibile. Questa differenziazione è importante. La parte ossea, essendo incomprimibile non subirà modificazioni con nessun tipo di esercizio, a differenza di quello che accadrà a livello della parte membranosa che è più vicina alla gola e al naso.

Cosa succede se la tuba uditiva non funziona perfettamente?

Quando la tuba uditiva non funziona bene, possono verificarsi:

  • episodi di otite media: infiammazioni dell’orecchio medio, spesso complicate da sovrainfezioni batteriche;
  • ipoacusia: difficoltà uditive causate dalla presenza di muco nell’orecchio medio;
  • ovattamento auricolare: difficoltà uditive dovute ad una pressione non equilibrata sulla membrana timpanica.

Come si fa a capire se c’è una disfunzione della tuba uditiva?

La disfunzione della tuba uditiva è spesso correlata ad una patologia dell’orecchio medio. Il muco, nella maggior parte dei casi, si sposta dal naso verso l’orecchio attraversando la tuba uditiva. Per questo motivo l’osservazione dell’orecchio in otoscopia rappresenta già un esame importante che aiuta a capire se c’è presenza di muco che infiamma la membrana timpanica e non consente una corretta areazione della tuba.

Gli altri esami che possono essere di aiuto sono prevalentemente tre: 

  1. la timpanometria: un esame che per mezzo di una piccola onda pressoria permette di valutare il movimento della membrana timpanica e capire se all’interno dell’orecchio medio c’è muco;
  2. l’esame audiometrico: permette di capire se c’è un abbassamento uditivo correlato alla presenza di muco all’interno dell’orecchio;
  3. la rinofibroscopia: un esame che, per mezzo di fibre ottiche, permette di valutare lo stato delle fosse nasali e valutare se, in corrispondenza del rinofaringe, dall’ostio della tuba uditiva, affiora del muco che proviene dalla tuba di Eustachio.

Che terapie ci sono per migliorare una disfunzione della tuba uditiva?

La disfunzione della tuba uditiva è spesso una patologia di laboriosa risoluzione clinica. È innanzitutto fondamentale riconoscere la patologia di base e trattarla (nel caso ad esempio di un’otite catarrale, della presenza di residui adenoidei che ostruiscono l’ostio della tuba uditiva, etc.).

Nel caso in cui la patologia di base sia stata trattata e il paziente resta affetto dalla disfunzione della tuba, è possibile ricorrere a:

  1. terapie farmacologiche (cortisonici, mucolitici, terapie aerosoliche, etc.);
  2. ginnastica della tuba uditiva;
  3. terapie termali;
  4. trattamenti chirurgici.

Che benefici si traggono dalla ginnastica tubarica?

Gli esercizi di ginnastica tubarica possono offrire diversi vantaggi nel determinare movimento della tuba uditiva e, in particolare:

  1. riequilibrio della pressione della tuba uditiva: questi esercizi aiutano ad aprire la tuba di Eustachio permettendo una corretta ventilazione dell’orecchio medio;
  2. riduzione del dolore: allevia la pressione e il disagio associati a condizioni come l’otite media;
  3. miglioramento dell’udito: ripristina la funzionalità dell’orecchio, migliorando la capacità uditiva;
  4. prevenzione delle infezioni: mantenendo le tube di Eustachio correttamente funzionanti, si riduce il rischio di infezioni.

Quali sono gli esercizi utili per il trattamento della disfunzione della tuba uditiva?

Tra gli esercizi di ginnastica tubarica, alcuni possono essere eseguiti per migliorare la funzionalità della tuba di Eustachio:

  • manovra di Valsalva: chiudendo la bocca e il naso, ed espirando delicatamente per equalizzare la pressione della tuba uditiva e dell’orecchio;
  • manovra di Toynbee: chiudendo il naso e deglutendo, favorendo così l’apertura delle tube di Eustachio;
  • esercizi di gonfiamento di un dispositivo a forma di palloncino chiamato Otovent: si tratta di un dispositivo che, dopo essere stato gonfiato, crea una pressione nel rinofaringe, favorendo così l’apertura delle tube di Eustachio;
  • masticare chewing-gum: dal momento che l’articolazione temporo-mandibolare è collegata alla tuba uditiva, masticare chewing-gum favorisce il movimento della tuba, facilitando l’ingresso di aria all’interno di essa.

In particolare, come funziona Otovent?

Otovent è un dispositivo medico dotato di un insufflatore e di un palloncino in lattice, che deve essere gonfiato con il naso per compensare e riequilibrare la pressione presente all’interno dell’orecchio medio. Secondo l’azienda che produce Otovent, questo palloncino è calibrato per esercitare la corretta pressione all’interno della tuba uditiva, e non è un palloncino giocattolo. Il meccanismo di utilizzo del palloncino prevede di gonfiare con una narice il palloncino Otovent fino alla grandezza di un pompelmo, tenendo chiusa la narice opposta e la bocca. Successivamente il palloncino va lasciato sgonfiare progressivamente nel naso, inspirando delicatamente e provando a deglutire.

Ecco qui il dispositivo in vendita su Amazon: Otovent

 

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Ci sono delle altre alternative a Otovent?

Su Amazon è possibile ritrovare dei dispositivi che, in modo simile all’Otovent, insufflano aria attraverso la fossa nasale verso la tuba uditiva. Si tratta di dispositivi NON medici, che non hanno una validazione medica otorino. Per questo motivo vanno utilizzati con estrema cautela. Le recensioni degli utenti che li hanno provati e utilizzati sono piuttosto contrastanti.

Tutti i device che favoriscono la diffusione di aria dalla fossa nasale alla tuba uditiva vanno (preferibilmente) usati mettendo un po’ di acqua in bocca e deglutendo contemporaneamente al passaggio dell’aria nel naso. In questo modo, infatti, la tuba uditiva si apre e favorisce la diffusione dell’aria al suo interno.  

Ecco qui uno dei dispositivi più in vendita su Amazon: Dispositivo FreBoy

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E qui un altro dispositivo analogo, sempre in vendita su Amazon: Dispositivo Tilcare

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In cosa consistono, invece, i trattamenti termali?

I trattamenti termali (insufflazioni endotimpaniche e politzer crenoterapico) prevedono l’insufflazione di vapori sulfurei all’interno della tuba uditiva, per mezzo di un piccolo dispositivo rigido simile ad un catetere. Questo dispositivo viene introdotto con molta cautela nelle fosse nasali e di lì viene rivolto in corrispondenza dell’ostio della tuba uditiva. Attraverso il catetere viene emessa aria a bassa pressione proveniente dalle fonti termali con l’obiettivo di ristabilire la normale pressione della tuba di Eustachio.

Le insufflazioni endotimpaniche termali sono risolutive?

Queste cure in molti casi si rivelano efficaci nell’immediato, ma spesso non aiutano a risolvere completamente la disfunzione aerea della tuba, costringendo il paziente a ripetere frequentemente il trattamento.

C’è la possibilità di fare un intervento per risolvere definitivamente la disfunzione della tuba uditiva?

Prima di un qualsiasi intervento chirurgico è fondamentale un corretto inquadramento del paziente. Una errata selezione del paziente, infatti, può portare a degli insuccessi da un punto di vista terapeutico e si può scontrare con le elevate aspettative del paziente che, alla fine, non risolve comunque il problema da cui è affetto, nonostante l’intervento chirurgico.

L’intervento chirurgico più noto per il trattamento della disfunzione tubarica si chiama “balloon tuboplasty”. Si tratta di una procedura chirurgica invasiva che prevede l’uso di un catetere con un palloncino che viene inserito nella tuba di Eustachio e che, successivamente, viene gonfiato per esercitare una pressione sulla tuba uditiva, dilatandola e migliorandone così la funzionalità. 

Quali sono i benefici che può dare questo intervento?

L’obiettivo principale di questa tecnica chirurgica è quello di ripristinare la normale aerazione dell’orecchio medio, alleviando i sintomi associati all’insufficienza tubarica, come la sensazione di orecchio tappato e la perdita dell’udito.

Questo intervento chirurgico può dare complicanze?

Come per tutti gli interventi chirurgici, anche questo intervento, eseguito in anestesia generale, non è scevro da possibili complicanze.

Al di là delle possibili complicanze legate all’anestesia generale, tra le complicanze maggiori descritte in letteratura vi sono il rischio di enfisema chirurgico esteso al mediastino e il rischio di ictus (TIA), sebbene rappresentino complicanze piuttosto rare.

Tra le complicanze minori, invece, alcuni studi hanno segnalato il rischio di aumentata dolorabilità post-operatoria, di epistassi (sanguinamento dal naso), di emotimpano (sanguinamento nell’orecchio medio), di comparsa o aumento degli acufeni, di ulteriori infiammazioni dell’orecchio medio (otiti medie), di disturbi nervosi a carico della sensibilità della lingua, dovuti alla compressione del palloncino sulle terminazioni nervose che raggiungono la lingua da questo distretto.

I risultati di questo intervento chirurgico sono risolutivi o hanno una durata limitata nel tempo?

Il vero limite di questo intervento chirurgico è che non esistono studi che dimostrino l’efficacia a lungo termine di questo intervento. Ciò significa che l’effetto benefico dell’intervento potrebbe svanire dopo poche settimane o pochi mesi, a fronte dei rischi e delle possibili complicanze descritte in letteratura.

Per questo motivo molti chirurghi otorinolaringoiatri restano scettici sulla validità di questo intervento chirurgico e preferiscono non eseguirlo.


Ricorda:

  • le disfunzioni della tuba uditiva possono causare riduzione dell’udito e acufeni: è fondamentale un corretto inquadramento del paziente per comprendere qual è la cura più adeguata al suo caso clinico;
  • la disfunzione tubarica è una delle patologie di più complessa risoluzione clinica: le diverse terapie (terapie farmacologiche, ginnastica tubarica, insufflazioni endotimpaniche, interventi chirurgici) possono non determinare una risoluzione definitiva nel tempo;
  • la ginnastica tubarica rappresenta un valido supporto per chi soffre di disfunzioni legate alla tuba di Eustachio: attraverso esercizi mirati aiuta a migliorare la salute uditiva e prevenire problematiche future;
  • la ginnastica tubarica non determina complicanze: a differenza di tutte le altre terapie, la ginnastica tubarica è sicura e non causa effetti collaterali;
  • gli esercizi di ginnastica tubarica vanno eseguiti regolarmente: per ottenere risultati ottimali, è consigliabile praticare gli esercizi più volte a settimana, meglio se giornalmente;
  • la pazienza è fondamentale: i risultati possono richiedere tempo, quindi è fondamentale essere costanti e non scoraggiarsi;
  • la comparsa di acufeni non deve scoraggiare: l’acufene non è una malattia, ma è il sintomo di una malattia che ha colpito l’orecchio, il sistema nervoso centrale o un altro distretto del corpo umano;
  • gli acufeni non sono tutti uguali tra loro: non sono sempre cronici e in molti casi possono essere trattati con successo;
  • in caso di acufeni è fondamentale eseguire un esame audiometrico: questo esame aiuta il medico specialista otorino a comprendere se l’acufene è associato ad un danno dell’orecchio o se può dipendere da altro;
  • se sei un diver e fai immersioni subacquee con le bombole o in apnea e hai difficoltà di compensazione fai molta attenzione: potresti subire degli incidenti in ambiente acquatico che possono rivelarsi anche molto pericolosi per la tua salute;
  • le infezioni delle alte vie respiratorie che colpiscono gola, naso, seni paranasali e orecchie possono peggiorare una disfunzione della tuba uditiva: è fondamentale una corretta prevenzione di questi episodi infiammatori;
  • per prevenire episodi ricorrenti di infezioni a carico delle alte vie respiratorie segui i consigli del tuo otorino di fiducia: lavaggi nasali, aerosol terapie, suffumigi, aspiratori nasali, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici possono avere il loro razionale in pazienti pediatrici o adulti più fragili;
  • non assumere terapie antibiotiche e antinfiammatorie con semplicità: assumere l’antibiotico senza motivo può esporre te o il tuo bambino ai rischi dell’assunzione di un farmaco (fotosensibilità, reazioni allergiche, shock anafilattico, etc) senza aiutarti a risolvere una infezione delle alte vie respiratorie che in realtà potrebbe dipendere da altro (reflusso laringo-faringeo, alga tossica, faringite di origine virale, da COVID-19, etc.);
  • di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento? 
  • dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?
  • se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;
  • non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.

In ogni caso, in caso di insufficienza tubarica e difficoltà nella compensazione, è fondamentale ricorrere ad una valutazione medica specialistica otorino per valutare se iniziare al più presto un trattamento medico adeguato. Il medico sarà in grado di diagnosticare correttamente la condizione e prescrivere il trattamento appropriato e prevenire complicanze.

Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.


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paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).

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