BARI, DICEMBRE 2023 – Tormenta grandi e bambini fin dai primi attimi di vita, rendendo difficoltosa la respirazione, la percezione degli odori, le interazioni sociali: è il muco, una sostanza vischiosa che fuoriesce dal nostro naso e contro cui combattiamo per infezioni delle vie respiratorie o per allergie, spesso senza uscirne vincitori.
In realtà il muco non rappresenta sempre e soltanto qualcosa di negativo. Ha diverse funzioni importanti: protegge le membrane mucose, contribuisce a mantenere lubrificate le vie respiratorie, ci aiuta a difenderci contro i microrganismi che penetrano all’interno del nostro organismo con la respirazione.
E allora perché può favorire lo sviluppo dei batteri? Cercheremo di capirlo alla luce di una nuova ricerca condotta dall’Università di Penn State, negli USA. E cercheremo di capire quali possono essere le strategie terapeutiche da seguire per consentirci di limitare gli effetti negativi del muco.
Per cominciare, cos’è il muco?
Il muco è una sostanza filante e viscosa prodotta dalle cellule mucipare presenti nella mucosa delle nostre vie respiratorie. Si tratta di cellule che non sono presenti soltanto all’interno del naso, ma che sono presenti anche nella gola. Queste cellule svolgono un ruolo importante nei meccanismi di difesa di naso e gola.
Come fa il muco a proteggere il nostro organismo?
Il muco protegge e lubrifica le mucose del sistema respiratorio grazie alla collaborazione con altre cellule: le cellule ciliate. Queste cellule ciliate, così chiamate per la presenza di piccole ciglia sulla loro superficie, contribuiscono assieme alle cellule mucipare a realizzare una vera e propria barriera: il sistema muco-ciliare. Il sistema muco-ciliare rappresenta la prima barriera del nostro organismo, la più esterna, le mura di un castello che deve difendere l’organismo. Dentro il sistema muco-ciliare restano intrappolati batteri, virus, smog e polveri sottili. Questi elementi esterni restano invischiati prima nel muco e poi successivamente spazzati via dalle ciglia delle cellule ciliate e non riescono così ad infettare le cellule respiratorie del nostro organismo.
Quando la presenza del muco diventa causa di malattia?
La presenza del muco può essere associata a diverse condizioni che coinvolgono naso e gola: raffreddore, influenza, infezioni respiratorie ricorrenti, allergie, mal di gola, faringiti, sinusiti. Queste condizioni possono interessare i pazienti adulti, ma anche i pazienti pediatrici interessati da patologie otorino: adenoiditi, tonsilliti, otiti medie ricorrenti. Ma non solo, anche le malattie respiratorie croniche delle basse vie respiratorie, come asma e bronchite, possono essere favorite dalla presenza eccessiva di questo muco e dalla sua contaminazione da parte di virus e batteri.
Il colore del muco è importante per capire se c’è una infezione in atto?
Il colore del muco può variare a seconda delle condizioni di salute del paziente. Il muco trasparente, in scarse quantità presente all’interno del naso, deve essere considerato normale.
Se presente in quantitativi abbondanti è tipico, ad esempio, di una condizione di rinite allergica o di rinite vasomotoria. Il muco di color bianco latte o di color giallo, invece, può indicare la presenza di un’infezione di origine batterica. Infezione che può essere ben peggiore nel caso di presenza di muco di colore verde. I batteri, infatti, sono in grado di definire un caratteristico colore del muco che, in molti casi, può anche aiutare il medico otorino a fare diagnosi e a stabilire la giusta terapia antibiotica (o non antibiotica) da somministrare al paziente adulto o al paziente pediatrico.
Come fanno i batteri a contaminare il muco?
Il muco è un fluido viscoelastico con caratteristiche sia liquide che solide. Dallo studio recentemente sviluppato dall’Università di Penn State, negli Stati Uniti, attraverso tecniche di imaging microscopico, è emerso che i batteri coordinano meglio i propri movimenti nel muco denso, piuttosto che nei composti più acquosi. Questo fenomeno – secondo i ricercatori – facilita la loro organizzazione in colonie e potrebbe spiegare perché in alcuni casi riescono a resistere all’azione di alcuni specifici antibiotici. Questo aiuta a comprendere perché il muco denso deve essere combattuto con più forza, e aiuta anche a comprendere il razionale dell’utilizzo di alcune terapie come mucolitici, lavaggi nasali, aerosol terapie e così via.
Quando va utilizzato l’antibiotico?
In presenza di muco, anche se molto denso, l’antibiotico non va utilizzato sempre. In caso di infezione delle alte vie respiratorie, le linee guida prevedono l’utilizzo di antibiotico solo e soltanto in caso di infezione batterica che si espliciti con sintomi più seri (febbre, essudato purulento, malessere generalizzato, etc.). In questi casi, dopo una visita medica otorino, sarà il proprio specialista otorino ad indicare la necessità di assumere l’antibiotico e indicherà soprattutto quale molecola, con che dosaggio e che per via di somministrazione (per bocca o per via intra-muscolare) deve essere assunto. L’assunzione della molecola corretta e nel giusto dosaggio è fondamentale per debellare una infezione batterica che può resistere ad una comune terapia antibiotica.
Quali sono le altre terapie da assumere in caso di presenza di muco?
Il trattamento del muco dipende dalla causa sottostante. Oltre agli antibiotici, possono essere indicati farmaci per alleviare i sintomi, farmaci antinfiammatori, farmaci mucolitici, farmaci antistaminici, ma anche farmaci probiotici, immunostimolanti, idratazione adeguata, riposo e, soprattutto, il trattamento delle condizioni sottostanti (rinite allergica, rinite vasomotoria, malattia da reflusso, infezioni virali, etc.).
L’aerosol aiuta a ridurre la presenza del muco?
L’aerosol, eseguito con doccia nasale o con l’ausilio di una forchetta nasale, aiuta a nebulizzare all’interno del naso sostanze medicamentose che possono aiutare a ridurre l’infiammazione della mucosa del naso e quindi anche a ridurre la formazione del muco da parte delle cellule mucipare. A queste sostanze si possono poi aggiungere anche sostanze fluidificanti che permettono di sciogliere i muchi. In questo modo si riesce a disgregare il substrato su cui questi batteri e questi virus si stanno replicando.
E i lavaggi nasali possono essere di aiuto?
I lavaggi nasali rappresentano una pratica di igiene nasale molto efficace che aiuta ad eliminare il muco denso dalle fossa nasali. L’azione meccanica del lavaggio spazza via il muco dal naso e migliora così la clearance del sistema muco-ciliare.
Ci sono nuove cure che possono aiutare a ridurre la formazione di muco denso all’interno del naso e della gola?
Nel corso degli ultimi anni, agli occhi della comunità scientifica si è sempre più affermata l’haloterapia o “terapia del sale”. Si tratta di una terapia naturale particolarmente utile per il trattamento delle patologie delle alte vie respiratorie dei bambini e degli adulti. L’haloterapia si basa sull’azione chimica, elettrica e meccanica del sale secco che viene inalato dal naso durante la respirazione in stanze appositamente realizzate, chiamate “stanze del sale”. Il sale riesce a disidratare batteri, virus e funghi presenti nel naso, ma riesce anche a disgregare il substrato di muchi su cui si replicano questi microrganismi. In aggiunta a tutto questo il sale ha una importante azione decongestionante, riducendo la viscosità dei muchi e aiutando il naso a far riprendere la normale clearance muco-ciliare.
Ricorda:
non assumere terapie antibiotiche con semplicità alla prima febbre o al primo mal di gola: assumere l’antibiotico senza motivo per una sinusite può esporti ai rischi dell’assunzione di un farmaco (fotosensibilità, reazioni allergiche, shock anafilattico, etc) senza aiutarti a risolvere una infezione delle alte vie respiratorie che in realtà potrebbe dipendere da altro (reflusso laringo-faringeo, alga tossica, faringite di origine virale, da COVID-19, etc.);
non assumere antinfiammatori o antipiretici con semplicità: anche questi farmaci non sono scevri da effetti collaterali indesiderati se assunti senza motivo;
per prevenire episodi ricorrenti di infezioni a carico delle alte vie respiratorie sfrutta la prevenzione: lavaggi nasali, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici possono avere il loro razionale in pazienti pediatrici o adulti più fragili;
di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento?
dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?
se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;
non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.
Di fronte ad un mal di testa che non si risolve nel tempo, è fondamentale ricorrere ad una valutazione medica specialistica per capire quale possa essere la causa e valutare se iniziare al più presto un trattamento medico adeguato. Il medico sarà in grado di diagnosticare la condizione e prescrivere il trattamento appropriato e prevenire complicanze.
Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.
L'autore
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).