News | 2 Settembre 2024

Nuovi farmaci per il reflusso, quando PPI e Gaviscon non bastano. Sperimentazioni otorino in corso

Nuovi farmaci per il reflusso, quando PPI e Gaviscon non bastano. Sperimentazioni otorino in corso

BARI, SETTEMBRE 2024 – Benché vengano prescritti come unica cura possibile, in realtà non esistono attualmente in commercio farmaci in grado di risolvere definitivamente i sintomi causati dal reflusso laringo-faringeo.

Nonostante le società scientifiche nazionali e internazionali aggiornino continuamente le modalità di trattamento di questa patologia, gli inibitori di pompa protonica (PPI) sono infatti in grado di inibire solo parzialmente la produzione di acido gastrico, e questo è il motivo per cui l’otorino deve intervenire su più fronti (stile di vita, alimentazione, stress, farmaci utilizzati per altre patologie, etc.). La maggior parte degli individui (medici compresi) è convinta che la malattia da reflusso coinvolga solo il tratto gastrointestinale. Ma in realtà il reflusso non riguarda solo bruciore di stomaco e indigestione (reflusso gastro-esofageo), ma può coinvolgere anche il tratto respiratorio (reflusso laringo-faringeo), senza che il paziente si accorga di essere colpito da questa patologia.

Alcune delle domande che molto spesso vengono fatte dal paziente allo specialista otorino sono: “si tratta di una malattia cronica?”, “dovrò fare questa terapia per sempre?”. In questo articolo cercheremo di capire quali sono le prospettive che la scienza offre per la cura della malattia, superando così i limiti degli inibitori di pompa protonica e dei dispositivi antireflusso che gastroenterologo ed otorino prescrivono con così tanta facilità per la cura del reflusso.

Innanzitutto, da cosa dipende il reflusso laringo-faringeo?

La prima cosa da sapere è che la fonte principale responsabile del reflusso laringo-faringeo non è l’acido contenuto all’interno dello stomaco, ma la pepsina. La pepsina è il principale enzima digestivo dello stomaco, ed è il vero responsabile dei sintomi che il reflusso laringo-faringeo causa a livello respiratorio.

Che cos’è la pepsina?

La pepsina è un enzima proteolitico (un enzima che scompone le proteine, anche quelle che non dovrebbe scomporre). Per poter funzionare richiede un ambiente acido che lo attivi. Più l’ambiente che circonda la pepsina è acido, più questo enzima potenzia la sua azione. Questo fa capire perché acidità e pepsina vivono strettamente in correlazione. La pepsina ha il 100% di attività a pH 2 (lo stesso pH di molte bevande confezionate, come la Coca Cola), mentre riduce la propria attività man mano che il valore del pH sale, fino a dimezzarlo a pH 5.

Quali malattie può causare la pepsina?

La pepsina è responsabile dell’infiammazione che è alla base del reflusso. La laringite da reflusso è solo la patologia più comune causata dalla pepsina. Ma se questa infiammazione si realizza in modo cronico, dopo mesi e anni di vita, può anche portare a noduli delle corde vocali, polipi e tumori. Sono diversi gli studi in letteratura che stabiliscono un nesso causale tra pepsina e tumori del tratto aerodigestivo (gola, esofago, polmone). E secondo alcuni studiosi otorino di fama internazionale il reflusso ha una importanza maggiore del fumo nella genesi dei tumori delle vie respiratorie e digestive superiori.

Esistono dei test per identificare il livello di pepsina che abbiamo nella gola?

Ci sono alcuni test che sono stati brevettati per il rilevamento dei valori di pepsina. In realtà quasi tutti questi test sono imprecisi, in alcuni casi non identificano persone con reflusso, in altri riconoscono come positivi individui che magari non sono affetti dal reflusso laringo-faringeo. Secondo i maggiori esperti otorinolaringoiatri di questa patologia, i test per la pepsina realizzati a partire dalla saliva (come ad esempio il Peptest) non hanno molto valore come test diagnostici. Sono molto più efficaci gli esami fibrolaringoscopici che vengono eseguiti da un medico otorinolaringoiatra, perché l’otorino sa cosa guardare e lo correla ai sintomi e alla storia clinica riferita dal paziente.

Perché gli attuali farmaci non sono pienamente efficaci contro il reflusso laringo-faringeo?

Inibitori di pompa protonica e dispositivi anti-reflusso sono parzialmente efficaci nei confronti di questa patologia perché bloccano l’acidità (che attiva la pepsina), ma non bloccano direttamente la pepsina.

Ci sono farmaci attualmente in fase di studio che potrebbero bloccare direttamente l’azione della pepsina?

Sì. Alcune aziende farmaceutiche stanno studiando un inibitore specifico della pepsina (il Fosamprenavir) come primo trattamento per il reflusso laringofaringeo. Il Fosamprenavir è un farmaco retrovirale utilizzato oggi per la terapia dell’HIV/AIDS. Si tratta di un farmaco che si lega direttamente alla pepsina e ne inibisce l’attività enzimatica. È stato dimostrato che annulla l’infiammazione laringea mediata dalla pepsina e il danno alla mucosa in un alcuni modelli di laboratorio. Anche i dati epidemiologici dei pazienti che già lo utilizzano per il trattamento dell’HIV/AIDS ne dimostrano l’efficacia: solo 5 pazienti su oltre 2 mila analizzati presentano il reflusso laringo-faringeo, rispetto invece al quasi 35% della popolazione generale.

Perché allora questo farmaco non è già in uso per il trattamento del reflusso laringo-faringeo?

C’è attualmente un problema collegato alla formulazione del farmaco da utilizzare per il trattamento del reflusso laringo-faringeo. L’utilizzo del Fosamprenavir per bocca non appare molto efficace ed è per questo motivo che attualmente si stanno studiando delle formulazioni sotto forma di spray orale che possano agire direttamente sulla gola, minimizzando così gli effetti della pepsina. Queste formulazioni sono attualmente in fase di test prima dell’approvazione e della successiva immissione in commercio.


Ricorda:

  • integratori e dispositivi medici per la cura del reflusso sono le uniche armi “farmacologiche” che oggi abbiamo a nostra disposizione per la cura del reflusso, ma non bastano: alimentazione, farmaci assunti per patologie croniche, abitudini di vita, stress influiscono (tanto) sul rapporto che il cervello ha con gli altri organi (con il sistema immunitario, con il sistema digerente, etc.);

  • integratori e dispositivi medici per la cura del reflusso non funzionano sempre con tutti i pazienti: hanno componenti diverse che servono per curare aspetti diversi della malattia, è fondamentale il corretto inquadramento del paziente per la scelta del prodotto più giusto;

  • integratori e dispositivi medici per la cura del reflusso non curano tutti i mal di gola: il mal di gola può evidenziare diverse condizioni di malattia (una faringite di origine batterica, una faringite causata dal COVID-19, una faringite causata da alga tossica, etc.) e assumere prodotti per il reflusso, antinfiammatori o antibiotici senza una ragione medica precisa potrebbe non aiutarti a migliorare la tua condizione di salute e – anzi – potrebbe farti peggiorare; 

  • età del paziente e altre condizioni di salute potrebbero non essere indicate per l’assunzione di alcuni di questi prodotti per il reflusso: il paziente otorino pediatrico con il reflusso, la donna gravida, il paziente con insufficienza cardiaca o renale, o con altri stati di compromissione della propria salute potrebbero avere complicanze assumendo alcuni componenti presenti in questi prodotti (in particolare assumendo sostanze antiacide);

  • presta attenzione ai componenti di questi prodotti se li acquisti autonomamente: alcuni di questi possono causare importanti effetti collaterali;

  • non sempre il prodotto più costoso è il migliore: è fondamentale comprendere la finalità che il medico specialista otorino o il medico specialista gastroenterologo vuole farci raggiungere con uno specifico prodotto per poter comprendere perché ci ha consigliato di acquistare quel prodotto e non un altro;

  • in molti casi il prodotto più economico può essere migliore rispetto ad altri: per la sola ragione che, con il suo prezzo più accessibile, non allontana il paziente dalla cura e gli consente di trattare la malattia da reflusso gastro-esofageo o reflusso laringo-faringeo più a lungo nel corso dei mesi;

  • il sapore è un elemento fondamentale: perché non allontana il paziente dalla cura;

  • presta attenzione alla composizione del prodotto: gli ingredienti sono indicati sulla confezione in ordine decrescente, da quello che è presente in concentrazione più alta a quello meno presente;

  • presta attenzione alla presenza di zuccheri: se sei un paziente diabetico o che segue specifici regimi alimentari;

  • presta attenzione alla presenza di aspartame o sucralosio: sono sostanze che, se assunte in grandi quantitativi, possono essere potenzialmente pericolose per la tua salute;

  • assumi questi prodotti secondo le indicazioni del tuo medico otorino o gastroenterologo: se assunti prima dei pasti o in momenti differenti della giornata possono interferire o rallentare l’assorbimento di farmaci come antibiotici, antipertensivi e così via;

  • di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento?

  • dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?

  • se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;

  • non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.

In presenza di un mal di gola che non si risolve con l’utilizzo di analgesici e farmaci da banco, è fondamentale ricorrere ad una valutazione medica specialistica otorino per valutare se iniziare al più presto un trattamento medico adeguato. Il medico sarà in grado di diagnosticare correttamente la condizione e prescrivere il trattamento appropriato e prevenire complicanze.

Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.

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paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).

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