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Feste natalizie, tosse, reflusso laringo-faringeo e diete detossificanti. Come tornare alla normalità?

Feste natalizie, tosse, reflusso laringo-faringeo e diete detossificanti. Come tornare alla normalità?

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BARI, GENNAIO 2024 – Con l’arrivo del nuovo anno giungono al termine anche le festività natalizie e le grandi abbuffate a tavola. Ma come far tornare alla normalità anche i sintomi otorino a carico delle alte vie respiratorie causati dal reflusso laringo-faringeo?

Dal momento che tutte le più recenti linee guida internazionali pongono sotto i riflettori l’importanza dello stile di vita per controllare il reflusso laringo-faringeo, in questo articolo cercheremo di evidenziare consigli di semplice realizzazione per tornare in forma nel più breve tempo possibile, riducendo tosse stizzosa, scolo mucoso retrofaringeo, sensazione di corpo estraneo in gola.

Per cominciare, qual è la dieta migliore per ridurre il reflusso laringo-faringeo?

Secondo gli autori americani maggiormente esperti di reflusso laringo-faringeo, per ridurre tutti i sintomi otorino causati dal reflusso (come tosse stizzosa, scolo mucoso retrofaringeo, sensazione di corpo estraneo, etc.), non esiste una dieta specifica o “alla moda” da seguire. È invece fondamentale seguire dei consigli alimentari semplici: basso contenuto di zuccheri e basso contenuto di grassi, due elementi decisivi per ridurre le calorie e – soprattutto in chi è in sovrappeso – per perdere il peso in eccesso. Con la corretta alimentazione si riesce a ridurre anche l’iperacidità gastrica.

Come faccio a sapere se sono in sovrappeso e se devo ricorrere all’aiuto di un nutrizionista?

L’aiuto di un professionista della salute che sappia guidarti nella costruzione del tuo piano alimentare è sempre consigliato per guarire dalla malattia da reflusso. Questo perché non tutti abbiamo la stessa massa corporea e lo stesso peso, non tutti svolgiamo le stesse attività giornaliere e consumiamo le stesse energie. Ma, soprattutto, molti di noi sono affetti da patologie croniche per le quali assumono farmaci, oppure hanno allergie e intolleranze che non permettono di utilizzare determinati alimenti. Ecco perché l’aiuto di un nutrizionista può rivelarsi molto importante nella costruzione di un piano alimentare giornaliero. Per sapere con molta semplicità se hai bisogno di seguire una più corretta alimentazione e se hai bisogno dell’aiuto di un nutrizionista, calcola il tuo indice di massa corporea (BMI) utilizzando il calcolatore presente sul sito del Ministero della Salute, cliccando su questo link.

Eccoti qui, invece, sette consigli pratici per ritornare rapidamente in forma dopo le vacanze natalizie.

1. Non mangiare dopo le 20:00. Se vai a letto verso le 23:00, smetti di introdurre cibo all’interno del tuo organismo 3 o 4 ore prima di distenderti sul letto (ma anche su un divano!). E fai attenzione, perché se vai a letto prima delle 20:00, dovresti cenare ancor prima. Questo perché nel momento in cui ti distenderai in posizione supina, rallenterai l’azione gravitaria di svuotamento dello stomaco, facilitando la risalita dei succhi gastrici acidi verso l’alto. In più, il lavoro che il tuo corpo eseguirà dopo cena sarà minore rispetto a quello che svolgi durante la giornata, facilitando l’accumulo di calorie, a differenza di quello che accade dopo colazione.

2. Evita l’alcol. Le bevande alcoliche (in particolare vino, birra e cocktail) sono estremamente ricche di zuccheri. Se bevi due bicchieri di vino al giorno, stai aggiungendo 400 calorie in più al tuo organismo. E se tu lo facessi prima di compiere un lavoro fisico, utilizzeresti quelle calorie per quello sforzo fisico. Dal momento che lo stai facendo prima di distenderti su un letto, quelle calorie si accumuleranno nel tuo corpo sotto forma di tessuto adiposo. 

3. Evita anche le bevande analcoliche zuccherate o altre bevande ad alto contenuto di zucchero. Forse non ci hai mai fatto caso, ma una Coca Cola ha quasi 200 calorie, così come c’è zucchero in tutte le bevande confezionate. E se sono bevande “zero”, in realtà contengono al loro interno sostanze dolcificanti come aspartame o sucralosio che, secondo ricerche scientifiche più recenti, possono essere pericolose per il nostro organismo. La soluzione è quindi quella di bere acqua: acqua naturale, non gassata, né effervescente naturale. Meglio se acqua alcalina, con un valore di pH indicato in etichetta particolarmente elevato (l’acqua Panna presente in commercio è quella più semplice da reperire e ha un pH di 7.9). 

4. Mangia (almeno) tre pasti al giorno. Cerca di mangiare almeno 3 pasti al giorno e non saltare mai la colazione. Meglio se aumenti il numero dei pasti (piccoli e frequenti) e riduci invece l’apporto di calorie nei pasti canonici della giornata (pranzo e cena). Prepara tu stesso il tuo pasto. Prepara dosi più abbondanti del necessario e conserva il cibo in eccesso in frigorifero per i momenti di “magra”. Pensa al giorno successivo e a cosa mangerai al lavoro. E se non hai nulla da mangiare per il lavoro, porta con te qualcosa che è avanzato del giorno prima. Mangia ciò che cucini tu, e cerca di stare lontano il più possibile dai fast food o dai cibi pronti in scatola che sono nei distributori automatici. 

5. Consuma solo una porzione di pane o pasta al giorno. Sfortunatamente, la dieta mediterranea comprende un grande quantitativo di derivati del grano: pasta, pane, ma anche taralli, torte, biscotti e così via. Potresti non saperlo, ma il pane è composto principalmente da zuccheri. E lo zucchero aumenta il tuo peso corporeo e rallenta lo svuotamento gastrico. Limitati a una porzione di pane al giorno, compresi dolci o snack, e preferisci i momenti iniziali della giornata per assumerli, quando gli sforzi fisici che dovrai fare ti aiuteranno a smaltire le calorie che avrai assunto.

6. Sostituisci le caramelle con la frutta. Riduci l’assunzione di caramelle nell’arco della giornata, perché sono estremamente ricche di zuccheri (o aspartame e sucralosio). Se hai voglia di qualcosa di dolce per spezzare la fame mangia un frutto ricco di fruttosio che possa essere anche semplice da trasportare con te (fichi, datteri, banane, mele). 

7. Evita nel modo più assoluto gli alimenti “trigger” che innescano il reflusso. Sono cibi di cui ti sembra di non riuscire a fare a meno, ma sono alimenti che (per un motivo o per l’altro) possono scatenare la risalita di succhi acidi gastrici verso esofago, laringe e faringe. In particolare evita la nicotina, il caffé, i cibi ricchi di grassi, il cioccolato, la menta, le spezie. Ti basterà assumere uno di questi cibi per veder ripartire la tosse stizzosa, il muco in gola, o la sensazione di un corpo estraneo.

Per quanto tempo devo stare attento a questa dieta?

In realtà questa alimentazione e questo stile di vita non deve essere necessariamente un programma da seguire per tutta la vita, ma almeno fino a quando non starai meglio. Anche se dovresti sempre cercare di evitare i cibi fritti e quelli dei fast food, o i cibi ad alto contenuto di zucchero, come biscotti e caramelle. Così come, nel lungo periodo, dovresti stare anche lontano da cibi altamente acidi, come il limone, gli agrumi e le bevande confezionate.

Qualche paziente a volte mi chiede “quanto deve durare questa dieta?”.  Bene, la risposta è semplice: questa non è una dieta da seguire, ma uno stile di vita. Che fa bene a te molto di più di quanto potrebbe fare un farmaco.


Ricorda:

  • la chirurgia non è la cura per tutto: secondo diversi recenti studi presenti in letteratura, molti interventi chirurgici che vengono fatti nel campo otorino (la chirurgia dei turbinati, dei seni paranasali, del russamento, etc.) possono non essere risolutivi se la malattia da curare ha un’associazione fisiopatologica con il reflusso laringo-faringeo;

  • se sai di essere fragile di fronte alle infezioni delle alte vie respiratorie, sfrutta la prevenzione per evitarle: lavaggi nasali, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici sembrano banali, ma possono essere di grande aiuto nel prevenire infezioni otorino delle alte vie respiratorie non solo negli adulti, ma anche in pazienti pediatrici o adulti più fragili;

  • di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento? 

  • dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?

  • se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;

  • non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.

Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.

 

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