BARI, MAGGIO 2023 – Tutti sanno quanto la voce sia importante per comunicare fin dai primi anni di vita. Con un’alterazione della voce un individuo non riuscirebbe ad esprimere pensieri ed emozioni a chi gli è attorno. Un’alterazione della voce potrebbe anche interferire con lo svolgimento di innumerevoli attività professionali. Cantanti, attori, doppiatori e artisti sanno molto bene quanto sia preziosa la voce. Molte altre figure professionali, invece, pur facendo della voce il perno della propria attività lavorativa, si accorgono dell’importanza delle proprie corde vocali solo quando qualcosa ne intacca il normale funzionamento, anche solo per pochi giorni. Insegnanti, avvocati, magistrati, sacerdoti, medici, commercianti: tutti hanno bisogno che la propria voce sia il più possibile perfetta e affidabile, giorno dopo giorno.
In questo articolo cercheremo di capire cosa può rendere vulnerabile la voce e rendere necessario il ricorso ad un otorino o ad un foniatra. Neoformazioni benigne o maligne, polipi, infezioni virali, reflusso laringofaringeo. Queste sono solo alcune delle cause in grado di alterare la perfetta funzionalità delle corde vocali. In questo articolo cercheremo di capire come ogni individuo dovrebbe proteggere le proprie corde vocali per evitare questi episodi, o quando dovrebbe ricorrere ad una visita otorino o ad una visita foniatrica.
Per cominciare, che cos’è la voce?
La voce è uno strumento che l’uomo utilizza per comunicare con il mondo che lo circonda. Ogni individuo spinge l’aria con i propri polmoni verso l’alto. Quest’aria attraversa un organo (che si chiama laringe) all’interno del quale ci sono le corde vocali. Le corde vocali si muovono esattamente come le corde di uno strumento: vibrando. La loro vibrazione risale ancora più su e attraversa molti altri organi cavi (faringe, naso, seni paranasali, cavo orale) e si amplifica prima di venire fuori. Questi organi fungono da cassa di risonanza, esattamente come la cassa di una chitarra o di un mandolino. Quanto più sarà grande o piccola la cassa di risonanza, quanto più sarà diversa anatomicamente la regione faringea, quella nasale, il cavo orale o i seni paranasali di ciascun individuo, tanto più il suono si trasformerà, assumendo delle caratteristiche quasi uniche per ogni persona presente sulla Terra.
Perché la voce si può trasformare?
La voce può cambiare e si può trasformare, fino quasi a sparire del tutto, in presenza di una patologia che interessi una di queste regioni. Esattamente come in una chitarra. Se si allenta una corda, o se mettiamo qualcosa all’interno della cassa della chitarra, il suono non sarà più quello di prima. Ecco, questo è quello che accade all’interno del sistema vocale umano. Se una tumefazione o un rigonfiamento si forma sulle corde vocali, le corde vocali non vibreranno più come prima. Ma una alterazione del suono si potrà verificare anche se c’è una tumefazione nella gola, o se il paziente si raffredda e si forma catarro nel naso. Tutto ciò che impedisce il normale passaggio dell’aria verso l’esterno, tutto ciò che modificherà la capacità vibratoria del sistema vocale, dalla laringe verso l’alto, trasformerà il suono. La presenza di catarro nel naso per un raffreddore, ad esempio, è una di quelle situazioni che trasforma la voce in una voce “nasale”.
Quali sono queste malattie che possono trasformare la voce?
Le malattie che possono trasformare la voce di un individuo sono tante. Sia di origine benigna che di origine maligna. Nella maggior parte dei casi interessano direttamente le corde vocali. In altri casi invece possono interessare la regione faringea, il naso, i seni paranasali o il cavo orale. Ecco perché la visita specialistica di un otorino o di un foniatra non esamina solo e soltanto le corde vocali, ma passa per una valutazione della bocca del paziente, del suo naso e dei suoi seni paranasali, mediante un esame eseguito in rino-fibroscopia, e solo successivamente con un esame della sua laringe e delle corde vocali, mediante un esame eseguito in laringo-fibroscopia.
Cosa cambia tra visita otorino e visita foniatrica?
Nulla. Sia il medico specialista in otorinolaringoiatria che il medico specialista in foniatria si occupano delle patologie che interessano le corde vocali. Può cambiare solo il campo di iper-specializzazione e la competenza del medico che viene consultato, ma entrambe le figure, otorino e foniatra, hanno lo stesso grado di formazione medica specialistica sulle malattie che interessano le corde vocali.
Quali sono le malattie che possono colpire le corde vocali?
Le malattie che possono colpire le corde vocali possono essere suddivise in due grandi categorie: patologie benigne e patologie maligne. Tra le malattie benigne, quelle di più frequente riscontro sono: le neoformazioni polipoidi, i noduli delle corde vocali, i prolassi delle corde vocali e il reflusso laringofaringeo. Tra le malattie maligne, invece, quella di più frequente riscontro è il carcinoma delle corde vocali e il carcinoma della laringe.
Perché si formano queste malattie?
La prima cosa importante da sapere, e che uno specialista otorino conosce bene, è che le corde vocali sono povere di vasi linfatici. Questo aspetto anatomico non è di secondaria importanza. Nel caso di un importante sforzo vocale, ad esempio, un polipo sulle corde vocali si formerà perché le cellule infiammatorie che lo vanno a costituire non riusciranno ad essere drenate via. E il polipo resterà lì a lungo, alterando la qualità della voce del paziente.
Di contro, però, la carenza di vasi linfatici si rivela estremamente positiva nel caso di una patologia maligna. Senza vasi linfatici, infatti, anche le cellule tumorali metastatiche non riusciranno ad essere drenate via. Questo apre le porte a molte possibilità di cura radicale, sia da un punto di vista chirurgico che radioterapico, riducendo fortemente il rischio di metastasi verso altri organi e aumentando le possibilità di sopravvivenza del paziente.
I polipi, i noduli e i prolassi delle corde vocali sono malattie benigne? E come si può prevenire la loro formazione?
Queste patologie sono diverse tra di loro sia da un punto di vista macroscopico che microscopico, nelle cellule che li costituiscono. Hanno un aspetto differente l’uno dall’altro, e si originano per cause diverse. In tutti i casi, però, alla base c’è una situazione anomala che coinvolge un utilizzo improprio della voce o la presenza di abitudini voluttuarie che andrebbero interrotte (fumo, alcol, etc). In tutti questi casi, però, il paziente – nonostante inizi già ad accorgersi che la sua voce sta cambiando – non si ferma. E continua ad abusare di una voce imperfetta, incrementando a poco a poco le dimensioni della neoformazione. E, nel corso dei mesi o degli anni successivi, la voce potrà ridursi progressivamente fino a svanire del tutto.
E il tumore delle corde vocali invece come si forma?
La trasformazione in senso maligno delle cellule delle corde vocali può portare alla formazione di un tumore. Il tumore può restare localizzato sulle corde vocali o espandersi pian piano fino a coinvolgere altre strutture vicine. La trasformazione di queste cellule è spesso determinata da fattori di predisposizione genetica e familiare, ma può essere facilitata anche da abitudini voluttuarie come alcol e fumo. Le sigarette elettroniche e le IQOS, per quanto contengano meno sostanze nocive rispetto alle sigarette tradizionali, non sono considerate meno pericolose del comune fumo di sigaretta. Lo specialista otorino, quindi, sconsiglia anche l’utilizzo di questi dispositivi, che andrebbero ridotti il più possibile fino ad essere eliminati.
Anche il reflusso laringofaringeo può dare problemi a carico delle corde vocali?
Sì. Anche il reflusso laringofaringeo può causare un’alterazione della voce, fino a determinare cambiamenti significativi nella qualità vocale (raucedine, tosse secca, raschiamento della gola, difficoltà respiratoria, interruzioni della voce, perdita dell’estensione vocale…).
Ma io non soffro di rigurgito acido che risale in gola. Come fa il reflusso dello stomaco a causare un cambiamento della voce?
Il reflusso che può causare un’alterazione delle corde vocali e provocare un cambiamento della voce si chiama reflusso laringofaringeo. È una malattia recente, che è stata scoperta nel corso degli ultimi anni. E che viene esaminata e studiata dall’otorinolaringoiatra. Questa malattia è diversa dal reflusso gastroesofageo che viene invece studiato dal gastroenterologo.
I segni del reflusso laringofaringeo emergono dall’esecuzione di una fibro-laringoscopia (l’esame che studia regione laringea e faringea). Mentre i segni del reflusso gastroesofageo emergono dall’esecuzione di una gastroscopia (che esamina stomaco ed esofago). Si tratta di due malattie completamente differenti. Entrambe originano da una iper-acidità dello stomaco, ma mentre il reflusso gastro-esofageo provoca una trasformazione delle cellule dello stomaco e dell’esofago, il reflusso laringo-faringeo provoca una trasformazione delle cellule della regione laringea (dove si trovano le corde vocali) e della regione faringea.
Stomaco e gola sono due zone diverse tra loro. Questo spiega perché un’alterazione a carico delle cellule che li compongono causa sintomi differenti.
Ma se non faccio nulla per curare il reflusso laringofaringeo, alla fine cosa mi accadrà? La voce mi rimarrà sempre così?
La trasformazione della voce rappresenta solo uno dei problemi del reflusso laringofaringeo. E non va trascurata. Un incremento dell’iperacidità gastrica, infatti, può portare ad altre conseguenze a carico dello stomaco e dell’esofago, ma anche a carico della regione laringea e faringea. Conseguenze benigne (granuloma da reflusso) o maligne (esofago di Barrett, carcinoma laringeo, etc.). In letteratura sono purtroppo descritte numerose casistiche di trasformazione delle cellule di queste regioni del corpo umano in senso neoplastico maligno.
Cosa devo fare allora quando mi accade questo problema?
Cantanti e artisti, per via della propria professione, si accorgono più rapidamente di eventuali alterazioni della voce, perché si accorgono di variazioni nella propria estensione vocale. Questi professionisti della voce sono quindi quelli che ricorrono più rapidamente a manovre correttive, impedendo alla voce di subire alterazioni più complesse. Insegnanti, medici, avvocati, commercianti, invece, più frequentemente pensano che una alterazione della propria voce possa essere stata causata da un problema di origine infettiva. E ricorrono così rapidamente all’utilizzo di antibiotici e cortisonici. Osservano magari un iniziale beneficio della terapia. Ma dopo pochi giorni il problema non migliora, anzi peggiora.
Per tutti questi motivi, cosa dovrebbe fare un paziente che si accorge di un’alterazione della sua voce?
È bene ricordare sempre questi semplici passaggi:
riduci l’uso e l’abuso di fumo e alcol: rappresentano la causa più comune di trasformazione maligna delle cellule che costituiscono la mucosa della tua gola e delle tue corde vocali;
migliora la tua alimentazione e il tuo stile di vita: segui i consigli del tuo medico o del tuo nutrizionista, presta attenzione a ciò che mangi e a come lo mangi;
ascolta con attenzione la tua voce: non trascurare le variazioni della tua voce, gli sforzi che compi per poter parlare a fine giornata, o le osservazioni che ti fanno amici e familiari sul suono della tua voce. Le tue corde vocali potrebbero avere un problema benigno, ma potrebbero anche avere un problema diverso di origine maligna, per il quale intervenire in fretta potrebbe rivelarsi decisivo;
presta attenzione agli altri sintomi che provengono dalla tua gola: potrebbero essere la spia di un episodio infettivo o di un episodio di raffreddamento che andrà riferito al medico e che lo aiuteranno a scegliere la terapia più adatta a te;
non utilizzare mai farmaci fai da te: ogni farmaco ha un senso in una patologia ben determinata. L’antibiotico può essere indicato, ma solo nel caso di un’infezione batterica. Il cortisone può aiutare a migliorare delle situazioni di forte infiammazione, ma in caso di un’infezione virale può far peggiorare la disfonia. Senza dimenticare che entrambi questi farmaci, ad esempio, rientrano tra i farmaci gastrolesivi. Se il paziente è affetto dal reflusso laringo-faringeo, questi farmaci possono solo far peggiorare la voce, ma andranno assunti dei farmaci specifici per questa situazione. Senza dimenticare che nessun farmaco fai da te può risolvere completamente la situazione;
esegui una fibrolaringoscopia: nessun consiglio del medico curante o di un medico otorino specialista potrà essere utile senza che stia stata eseguita una fibrolaringoscopia. Solo la fibrolaringoscopia permette di vedere direttamente le corde vocali e permette di comprendere qual è la causa della disfonia (e quindi impostare la terapia più corretta).
Ricorda. La voce è un bene prezioso. Trascurare la propria voce può causare delle difficoltà nella comunicazione con gli altri durante il proprio tempo libero o nell’ambito della propria professione. Ma può anche essere il primo passo per scoprire una malattia che può anche essere pericolosa per la propria vita.
L'autore
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).