News | 24 Gennaio 2025

Panini e hamburger al Mc Donald’s: perché peggiorano il reflusso? E perché otorino e gastroenterologo li dovrebbero sconsigliare?

Panini e hamburger al Mc Donald’s: perché peggiorano il reflusso? E perché otorino e gastroenterologo li dovrebbero sconsigliare?

BARI, GENNAIO 2025 – Gli hamburger, un classico della cucina fast food, sono spesso associati a momenti di piacere e convivialità. Ma per chi soffre di reflusso gastroesofageo e di reflusso laringofaringeo, questo piatto potrebbe rappresentare un vero e proprio incubo.

Spesso, però, è difficile far comprendere il rischio di questo alimento in particolare ai bambini, attratti dall’appetibilità del prodotto e dalle campagne di marketing. In questo articolo cercheremo di capire perché questo alimento costituisce un pericolo per chi soffre di reflusso.

Che cos’è un hamburger e perché può peggiorare il reflusso laringo-faringeo?

Gli hamburger dovrebbero essere semplicemente dei dischi di carne macinata. Ma questi dischi di carne macinata non fatti in casa, prodotti dalla grande distribuzione, devono resistere alla conservazione nel tempo, devono essere vantaggiosi economicamente per chi li produce e devono piacere al cliente.

Per questi motivi non sono fatti al 100% di carne al loro interno. Farina di mais, oli vegetali (girasole, colza e soia), fiocchi di patata, amido di riso, fibre vegetali di vario genere (piselli, agrumi, carote, limone, lime, bambù), sciroppo di glucosio, zucchero, correttori di acidità (lattato di sodio, citrato di sodio, acetato di sodio), sale, aromi, estratto di lievito e acido ascorbico sono solo una parte delle sostanze più frequentemente utilizzate assieme alla carne. Tutti questi ingredienti servono per dare forma, mantenere la consistenza dell’hamburger e, soprattutto, permetterne la conservazione nel tempo.

E la carne che c’è al loro interno, peraltro, spesso non è carne di prima scelta o è un taglio secondario dell’animale che permette al venditore di scendere tanto con il prezzo del prodotto finito.

Gli hamburger del supermercato e dei fast food sono uguali?

Mentre gli hamburger venduti al supermercato hanno questa composizione così variabile, paradossalmente, invece, gli hamburger più costosi utilizzati nelle catene di fast food contengono spesso il 100% di carne. L’inghippo sta nel fatto che anche in questi casi la carne non è di prima scelta, è spesso di animali a fine “carriera”, non adatta ai tagli per macelleria ma più adatta alla macinatura.

Cosa causa il reflusso laringo-faringeo di questo alimento nei fast-food?

Oltre alla composizione dell’hamburger e ai carboidrati presenti nel pane, sono i condimenti realizzati con salse molto ricche e la presenza di condimenti potenzialmente reflussogeni (cipolle, peperoni, pomodori, etc.) a rappresentare un fattore di rischio per chi soffre di reflusso.

In particolare, bisogna prestare attenzione:

  • ai grassi contenuti nella carne: questi grassi sono spesso invisibili nel prodotto cotto perché si sciolgono durante il processo di cottura rendendo la carne più umida e gustosa, ma rallentano la digestione e favoriscono l’aumento di acidità gastrica;
  • alle salse usate come condimento: le salse molto ricche (come ketchup, maionese, salsa barbecue e salse piccanti) contengono sostanze acide al loro interno e in più, se piccanti, aumentano il rischio di reflusso per effetto dell’azione di molecole come la capsaicina o la piperina.

Se proprio voglio mangiare un hamburger cosa posso fare?

Se soffri di reflusso gastro-esofageo o di reflusso laringo-faringeo, puoi seguire questi semplici consigli:

  1. acquista la carne dal macellaio e falla macinare direttamente davanti a te: questa carne non conterrà additivi o conservanti;
  2. scegli la carne bianca (pollo, tacchino, coniglio o agnello): contiene un basso quantitativo di mioglobina e, soprattutto, contiene meno tessuto connettivo e fibre muscolari più sottili ed è per questo motivo più facilmente digeribile riducendo così il rischio di reflusso laringo-faringeo.

Ricorda:

  • se soffri di reflusso laringofaringeo, non rinunciare del tutto agli hamburger: preferisci carni magre acquistate in macelleria, limita l’utilizzo delle salse, aggiungi condimenti compatibili con la tua malattia come verdure fresche (lattuga e insalata) o verdure cotte al forno o sulla griglia;
  • non mangiare troppo: evita di mangiare porzioni troppo grandi e oltre il tuo senso di sazietà;
  • il reflusso laringo-faringeo è una malattia diversa dal reflusso gastro-esofageo: è una malattia di recente definizione scientifica, è più subdola e meno evidente del reflusso gastro-esofageo e non tutti i medici la conoscono;
  • stai attento al consumo di grassi e di zuccheri: spesso la loro presenza non è così evidente, leggi le etichette quando qualcosa non ti è chiaro;
  • il reflusso peggiora con l’inverno: presta particolare attenzione all’alimentazione e alla sedentarietà;
  • non assumere terapie antibiotiche con semplicità alla prima febbre o al primo mal di gola: assumere l’antibiotico senza motivo per un mal di gola può esporre te o il tuo bambino ai rischi dell’assunzione di un farmaco (fotosensibilità, reazioni allergiche, shock anafilattico, etc) senza aiutarti a risolvere una infezione delle alte vie respiratorie che in realtà potrebbe dipendere da altro (reflusso laringo-faringeo, alga tossica, faringite di origine virale, da COVID-19, etc.); 
  • non somministrare a te stesso o ai tuoi bambini antinfiammatori o antipiretici con semplicità per curare il tuo mal di gola: anche questi farmaci non sono scevri da effetti collaterali indesiderati se assunti senza motivo; 
  • per prevenire episodi ricorrenti di infezioni a carico delle alte vie respiratorie segui i consigli del tuo otorino di fiducia: lavaggi nasali, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici possono avere il loro razionale in pazienti pediatrici o adulti più fragili;
  • lavora (e molto) sullo stile di vita: alimentazione, farmaci assunti per patologie croniche, abitudini di vita, stress influiscono (tanto) sul rapporto che il cervello ha con gli altri organi (con il sistema immunitario, con il sistema digerente, etc.);
  • non tutti i farmaci per il reflusso sono uguali: Riopan, Gaviscon, Maalox, ognuno di essi contiene dei principi attivi differenti utili per raggiungere obiettivi diversi, non assumerli a caso;
  • di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento? 
  • dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?
  • se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;
  • non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.

Gli hamburger possono essere un alimento gustoso, ma per chi soffre di reflusso è importante prestare attenzione al loro acquisto, alla loro preparazione e al consumo. Scegliendo ingredienti sani e seguendo alcuni semplici consigli, puoi goderti un hamburger senza rischi.

Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.


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paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario abilitato a Professore Associato di Otorinolaringoiatria e Audiologia e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).

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