News | 20 Dicembre 2024

Malattia da reflusso, Natale e dolci al cioccolato: cosa consiglia l’otorino?

Malattia da reflusso, Natale e dolci al cioccolato: cosa consiglia l’otorino?

BARI, DICEMBRE 2024 – Il cioccolato, pur essendo uno dei dolci preferiti dalla maggior parte della popolazione, è uno dei peggiori alimenti per chi è affetto da reflusso. Può determinare bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo (di competenza del gastroenterologo) o reflusso laringofaringeo (di competenza del medico specialista otorino). Sebbene queste malattie interessino delle aree diverse delle alte vie digestive, condividono una spiccata sensibilità nei confronti di alcuni alimenti che hanno il potere di indebolire lo sfintere esofageo inferiore che fa da diga alla risalita dei succhi acidi gastrici verso l’alto. La domanda che molti pazienti fanno allo specialista otorino è perché il cioccolato sia tra gli alimenti più pericolosi in caso di reflusso. La risposta è semplice: per la sua composizione. Perché questo alimento è ricco di grassi, di caffeina e di teobromina. Ma andiamo per ordine.

Perché il cioccolato provoca la malattia da reflusso?

Il cioccolato scatena il reflusso principalmente a causa di una sostanza chiamata teobromina, normalmente presente nel cacao. La teobromina rilassa lo sfintere esofageo inferiore, una barriera che è posta tra stomaco ed esofago. In questo modo, senza questa barriera perfettamente funzionante, l’acido dello stomaco è in grado di risalire  verso l’esofago, causando così irritazione e una sensazione di bruciore a livello dello stomaco. A questo si aggiunge che il cioccolato contiene una buona dose di caffeina e  un alto contenuto di grassi. Questi elementi peggiorano gli effetti sul reflusso, poiché anch’essi indeboliscono l’attività dello sfintere esofageo inferiore.

Il cioccolato fondente e il cioccolato al latte sono uguali per il reflusso?

In realtà, a causa del più alto contenuto di grassi, il cioccolato al latte può essere più problematico del cioccolato fondente. Ma il cioccolato fondente contiene un quantitaivo più alto di teobromina. Ciò rende entrambi i tipi di cioccolato potenzialmente problematici per le persone con reflusso, sebbene per motivi differenti. In particolare, nei pazienti che soffrono di gastrite e di reflusso gastroesofageo, il cioccolato può scatenare bruciore di stomaco, dolore toracico e persino difficoltà a deglutire. 

Nei pazienti che soffrono di reflusso laringo-faringeo, invece, i sintomi possono peggiorare con il cioccolato. Il reflusso laringo-faringeo, infatti, non provoca tanti problemi a livello dello stomaco, quanti sono i fastidi che causa a livello della gola, come tosse persistente, mal di gola, raucedine. Ma anche qui il meccanismo alla base di tutto è lo stesso: rilassamento dello sfintere esofageo inferiore, che consente all’acido di raggiungere l’esofago e di qui irritare la gola. I sintomi dei pazienti che soffrono di reflusso laringo-faringeo sono spesso impercettibili, ecco perché molti individui inizialmente non li collegano alla loro alimentazione. Ma il cioccolato viene considerato dagli studiosi di questa patologia come alimento “trigger”, in grado di far scatenare all’improvviso tutti i sintomi. Il cioccolato può persino causare tosse, respiro sibilante o mancanza di respiro. Quando l’acido dello stomaco raggiunge la gola e le vie aeree, crea un’irritazione che può essere scambiata per asma o per infezioni respiratorie. I sintomi del reflusso laringo-faringeo in genere non coinvolgono il bruciore di stomaco, rendendo così più difficile identificarne la causa.

C’è qualche alternativa golosa per chi ama il cioccolato e soffre di reflusso laringo-faringeo?

Se il paziente non riesce proprio a rinunciare al cioccolato, specie durante i giorni di festività, le alternative esistono. Si tratta del cioccolato bianco, un dolce che contiene poca o nessuna teobromina ed è molto più povero di grassi. Sebbene non abbia lo stesso sapore di cacao che è proprio del cioccolato al latte o del cioccolato fondente, i dolci ricoperti di cioccolato bianco possono aiutare a soddisfare la voglia di cioccolato senza far scatenare il reflusso nello stesso modo di ciò che accade con il cioccolato fondente o quello al latte. Tuttavia, è essenziale monitorare qualsiasi sensibilità individuale, poiché alcune persone che hanno una forma avanzata di reflusso laringo-faringeo potrebbero essere comunque sensibili anche al cioccolato bianco.

Per questo motivo lo specialista otorino dovrebbe sempre spiegare al paziente che la gestione del reflusso laringo-faringeo passa sempre attraverso l’identificazione dei cibi “trigger” che variano da soggetto a soggetto. Per molti individui, infatti, eliminare temporaneamente il cioccolato o altri alimenti scatenanti, come caffè, alcol o cipolle, può rivelarsi incredibilmente benefico.


Ricorda:

  • il reflusso laringo-faringeo è una malattia diversa dal reflusso gastro-esofageo: è una malattia di recente definizione scientifica e non tutti i medici la conoscono;
  • stai attento al consumo di grassi e di zuccheri: è fondamentale per tornare in forma dopo le abbuffate natalizie;
  • il reflusso peggiora con l’inverno: presta particolare attenzione all’alimentazione e alla sedentarietà;
  • non assumere terapie antibiotiche con semplicità alla prima febbre o al primo mal di gola: assumere l’antibiotico senza motivo per un mal di gola può esporre te o il tuo bambino ai rischi dell’assunzione di un farmaco (fotosensibilità, reazioni allergiche, shock anafilattico, etc) senza aiutarti a risolvere una infezione delle alte vie respiratorie che in realtà potrebbe dipendere da altro (reflusso laringo-faringeo, alga tossica, faringite di origine virale, da COVID-19, etc.); 
  • non somministrare a te stesso o ai tuoi bambini antinfiammatori o antipiretici con semplicità per curare il tuo mal di gola: anche questi farmaci non sono scevri da effetti collaterali indesiderati se assunti senza motivo; 
  • per prevenire episodi ricorrenti di infezioni a carico delle alte vie respiratorie segui i consigli del tuo otorino di fiducia: lavaggi nasali, haloterapia, ma anche cure termali, immunostimolanti e probiotici possono avere il loro razionale in pazienti pediatrici o adulti più fragili;
  • lavora (e molto) sullo stile di vita: alimentazione, farmaci assunti per patologie croniche, abitudini di vita, stress influiscono (tanto) sul rapporto che il cervello ha con gli altri organi (con il sistema immunitario, con il sistema digerente, etc.);
  • non tutti i farmaci per il reflusso sono uguali: Riopan, Gaviscon, Maalox, ognuno di essi contiene dei principi attivi differenti utili per raggiungere obiettivi diversi, non assumerli a caso;
  • di fronte ad una malattia di cui non hai mai sentito parlare, non aver timore, sii scettico e fai domande al tuo medico: perché facciamo questo esame? è necessario? da cosa è determinata questa malattia? quali sono gli effetti collaterali di questo medicinale? e per quanto tempo devo prenderlo? ci sono rischi? dovrò fare un intervento? 
  • dopo essere stato dal tuo medico, chiediti: ha ascoltato pazientemente le mie preoccupazioni? mi ha spiegato adeguatamente le cure necessarie? era un buon comunicatore? mi guardava negli occhi mentre parlavamo? era empatico, paziente, affabile e professionale?
  • se il medico non risponde alle tue domande: non aver timore di cambiare medico e chiedere un secondo o un terzo parere;
  • non cercare le tue risposte sul Dr. Google: i meccanismi di indicizzazione di un argomento sui motori di ricerca presenti nel web seguono algoritmi che non corrispondono alla logica prevista dalla scienza medica e potrebbero darti false speranze o facili illusioni su un problema che magari non è associato al tuo quadro clinico, facendoti spaventare senza motivo o facendoti sottovalutare un problema che magari può essere molto serio.

In presenza di un mal di gola che non si risolve con l’utilizzo di analgesici e farmaci da banco, è fondamentale ricorrere ad una valutazione medica specialistica otorino per valutare se iniziare al più presto un trattamento medico adeguato. Il medico sarà in grado di diagnosticare correttamente la condizione e prescrivere il trattamento appropriato e prevenire complicanze.

Ascolta il tuo medico. La miglior difesa per te e per la tua salute è lui: un medico di cui ti fidi.


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paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).

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