Estate e otite: per la salute dell’orecchio è più pericoloso il mare o la piscina?
BARI, LUGLIO 2023 – Con l’arrivo dell’estate e del caldo ritornano le vacanze nei luoghi di mare e di villeggiatura. Anche Bari e le città della costa pugliese vengono colpite improvvisamente da un numero crescente di otiti. A qualsiasi età. Che si tratti di un adulto, di un paziente anziano o di un paziente otorino pediatrico, le otiti sono le infezioni più frequenti per numero di accessi in Pronto Soccorso o in Guardia Medica, per via dell’intenso dolore che possono provocare all’orecchio e per via delle possibili complicanze cui possono dar luogo.
Perché compaiono le otiti in estate? E perché sono più frequenti al mare o in piscina? E come devono essere affrontate? Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che i pazienti rivolgono al proprio specialista otorino e a cui cercheremo di dare una risposta in questo articolo .
Per cominciare, perché in estate compaiono le otiti?
Le otiti, in estate, sono così frequenti perché il mare e la piscina possono causare un’alterazione della flora batterica “buona” che normalmente è presente all’interno del condotto uditivo esterno e che difende l’orecchio dall’aggressione di batteri nocivi.
Le otiti che si verificano in estate sono diverse da quelle che si verificano in inverno?
Sì, sono molto diverse tra loro. Le otiti non sono tutte uguali. Da un punto di vista strettamente specialistico otorino, vengono distinti due diversi tipi di otite: l’otite esterna e l’otite media. Il nome differente di questi due tipi di otite deriva dalla sede dell’orecchio che è colpito dall’infezione: orecchio esterno e orecchio medio.
In estate, le infezioni dell’orecchio che si verificano sono più frequentemente colpiscono la parte dell’orecchio che viene chiamata orecchio esterno. In inverno, invece, le infezioni dell’orecchio interessano più facilmente la regione dell’orecchio che prende il nome di orecchio medio. Tutte le infezioni dell’orecchio, però, in qualsiasi sede si sviluppino, si caratterizzano per l’intenso dolore che possono provocare e per le temibili complicanze cui possono dar luogo.
Che tipi di complicanze possono verificarsi in estate per una infezione da otite esterna?
Nel caso di un’otite esterna, il rischio maggiore di complicanze deriva dalla diffusione dell’infezione nelle zone che anatomicamente sono poste accanto all’orecchio. Sistema nervoso centrale, nervi cranici e vasi sanguigni particolarmente importanti come la carotide (perché trasporta il sangue verso il cervello) possono essere colonizzati dai batteri che hanno causato l’infezione dell’orecchio.
Le complicanze che ne possono derivare possono essere molto severe: perforazioni della membrana timpanica, labirintiti, encefaliti, cerebriti, sepsi e setticemie che, sebbene non siano così frequenti, se si sviluppano possono anche compromettere la vita del paziente.
Queste complicanze sono più frequenti nel paziente adulto, nel paziente anziano o nel paziente otorino pediatrico?
In realtà le complicanze di un’infezione dell’orecchio esterno sono connesse allo stato di salute generale del paziente e al tipo di batterio che causa l’infezione. In particolare sono due le categorie di pazienti otorino a rischio:
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il paziente anziano, in precarie condizioni di salute: in particolar modo se è diabetico, è a maggior rischio di sviluppare una particolare forma di otite esterna che, per la sua pericolosità, viene chiamata scientificamente “otite esterna maligna”. Questa forma di otite deve essere affrontata tempestivamente con una terapia antibiotica adeguata per evitare la diffusione dei germi verso il sistema nervoso centrale e verso i vasi sanguigni;
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il paziente otorino pediatrico: per una questione di conformazione anatomica del cranio, e per il fatto che il cranio è ancora molto piccolo, ha tutte le strutture anatomiche vicine tra loro. Per questo motivo sarà molto alto il rischio che l’essudato purulento crei una perforazione della membrana timpanica o si diffonda verso il sistema nervoso centrale.
È più pericoloso andare al mare o in piscina?
Le otiti esterne sono delle infezioni che possono svilupparsi con eguale probabilità sia dopo un bagno in mare che dopo un bagno in piscina. Le ragioni però sono differenti. All’interno dell’acqua del mare, infatti, possono essere presenti dei batteri che, colonizzando il condotto uditivo esterno del paziente, possono dar luogo ad una infezione. In piscina, invece, specie in caso di nuova apertura, spesso ciò che causa la comparsa di un’otite è il maldestro dosaggio dei disinfettanti (come il cloro). Se il dosaggio è superiore a quello tollerato dalla cute, il nuotatore può andare incontro o ad una erosione parziale di cute e mucosa presente all’interno del condotto uditivo, o ad una parziale distruzione della flora batterica “buona” che è presente nell’orecchio e che protegge il paziente dall’invasione di batteri “cattivi”. Che si tratti di un bagno in mare o di un bagno in piscina, il risultato finale si tradurrà in una infezione dell’orecchio particolarmente dolorosa chiamata “otite esterna”.
Che terapia dovrà fare il paziente? Deve prendere l’antibiotico?
Nella quasi totalità dei casi, le otiti esterne devono sempre essere trattate con terapia antibiotica. La terapia antibiotica indicata dalle linee guida, nelle forme non complicate, viene somministrata sotto forma di gocce. Questa terapia è spesso associata ad una terapia cortisonica topica (sempre sotto forma di gocce). Il cortisone riduce l’infiammazione e contribuisce a mitigare il dolore all’orecchio. L’antibiotico, invece, cura la malattia uccidendo i germi.
L’otite esterna, però, necessita di una attenta valutazione da parte dello specialista otorino. In caso di sovrapposizione micotica, infatti, il cortisone può far peggiorare l’otite. Sarà quindi l’otorino a valutare il tipo di gocce da somministrare al paziente, sulla base del quadro otoscopico che evidenzierà nel paziente. È quindi fondamentale che il paziente non assuma di propria iniziativa (o su consiglio del farmacista) delle gocce otologiche senza essere preventivamente a conoscenza del tipo specifico di infezione che gli sta colpendo l’orecchio.
Esistono altri tipi di gocce che possono essere messe nell’orecchio?
Esistono delle altre gocce auricolari che spesso vengono prescritte dal medico curante o dal medico presente in guardia medica e che sono a base di farmaci anestetici locali (Anauran, Otalgan, etc.). Queste gocce, sebbene contengano una piccola quota di componente antibiotica, possono rivelarsi estremamente pericolose. L’anestetico, infatti, contribuisce fortemente a ridurre il dolore a carico dell’orecchio. Ma se la componente di antibiotico che è presente in queste gocce non sta funzionando, l’infezione avanzerà, senza che il paziente se ne accorga, perché l’anestetico non gli fa avvertire alcun dolore. Queste gocce, quindi, non vanno utilizzate autonomamente, ma solo su consiglio dello specialista otorino e solo in determinate situazioni che vengono selezionate dallo specialista otorino.
E se invece l’otite sta già sviluppando delle complicanze, come faccio ad accorgermene?
Nella maggior parte dei casi, nel caso in cui l’otite inizi a sviluppare delle complicanze, il paziente avvertirà innanzitutto febbre che supererà i 38°C. La febbre dura oltre 48 ore. E tende a risalire rapidamente nonostante l’uso di un antipiretico (come la Tachipirina). In questi casi il paziente deve ricorrere rapidamente alla valutazione dell’otorino. Tanto più se il paziente è anziano, se è diabetico, o se è un paziente otorino pediatrico.
Ricorda:
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in caso di infezione dell’orecchio, non utilizzare l’antibiotico senza il consiglio del medico specialista otorino: in alcuni tipi di infezione e di otite esterna l’antibiotico potrebbe non essere indicato;
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in caso di infezione dell’orecchio esterno, non utilizzare l’antibiotico per bocca: in caso di otite esterna, infatti, l’antibiotico per bocca potrebbe non essere adatto per curare l’infezione e potrebbe solo facilitarti lo sviluppo di effetti collaterali;
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non abusare dell’utilizzo di farmaci antinfiammatori: questi farmaci possono aiutarti a mitigare il dolore, ma hanno dei temibili effetti collaterali se utilizzati a lungo e senza il consiglio del tuo medico specialista otorino;
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in caso di messaggi di allerta pubblica, relativi all’utilizzo delle spiagge, non recarti al mare e resta lontano dalla costa: in caso di proliferazione di alghe tossiche, il rischio di sviluppare una infezione delle alte vie respiratorie (otite compresa) è molto alto;
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monitora con attenzione la tua temperatura corporea: se supera i 38°C oltre 48 ore o se non è facilmente gestibile con la terapia antipiretica, è opportuno che tu sia valutato al più presto da uno specialista otorino;
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non svolgere attività in acqua in caso di otite esterna: il rischio di sviluppare delle complicanze pericolose è molto alto;
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non far entrare acqua all’interno dell’orecchio in caso di otite: non andare al mare, né in piscina se l’infezione è in corso perché l’acqua non è sterile e potrebbe contenere ulteriori batteri che potrebbero alimentare l’infezione che è in corso;
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non utilizzare cotton-fioc: i cotton-fioc (o bastoncini di cotone) non sono sterili e possono solo facilitare la diffusione dei germi all’interno di un condotto uditivo che è già infiammato;
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se sei anziano e hai il diabete presta estrema attenzione ad un dolore all’orecchio: in caso di otite esterna, il rischio che tu possa avere delle complicanze è molto alto;
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se sei un paziente pediatrico e hai dolore all’orecchio presta estrema attenzione: il rischio che tu possa sviluppare delle complicanze è sempre dietro l’angolo;
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se sei un paziente pediatrico, non ti accontentare di essere guarito da un’otite: l’udito in un bambino è fondamentale per lo sviluppo delle capacità intellettive e per le interazioni sociali, non è solo importante guarire da un’otite, ma è fondamentale che l’organo udito torni al più presto nelle migliori condizioni per permetterti di ascoltare bene tutto ciò che accade attorno a te.
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica in ambito ORL e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora alla stesura Ministeriale di Linee Guida in ambito otorinolaringoiatrico e ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore e coordinatore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica“.