News | 15 Marzo 2020

COVID-19 e sindromi influenzali. Perché stare a casa? Ecco come evitare il contagio.

BARI, 15 MARZO 2020 – Anche in Puglia è piena emergenza Coronavirus. Come proteggersi dal rischio di contagio? Perché restare in casa e non essere vicino ad altri individui? Cerchiamo di capirlo in questo articolo.

Facciamo un po’ di chiarezza.

Innanzitutto, perché il Coronavirus è così pericoloso? Il COVID-19 non è l’unico Coronavirus presente sulla Terra, si accompagna ad una serie di altri virus appartenenti alla stessa famiglia, più o meno pericolosi (dall’influenza alla SARS, fino all’Ebola). Il problema del COVID-19, purtroppo, è determinato dalla sua alta contagiosità e da un esordio non precoce, con sintomi blandi in fase iniziale, e un’incubazione stimata fra i 2 e i 14 giorni (in media 5 giorni). Questo fa sì che il virus abbia il tempo di diffondersi e contagiare sempre più persone, simulando patologie più banali (come un semplice raffreddore o un’influenza). Questa è la principale caratteristica che differenzia il COVID-19 da altri virus della stessa famiglia, come l’Ebola, ad esempio, che invece hanno una rapida e altissima mortalità, e che portando a morte l’individuo impediscono la diffusione del virus in tutto il mondo.

Come si trasmette il COVID-19? Il meccanismo principale di trasmissione è per via aerea, per contatto con i casi sintomatici. È tuttavia possibile, seppur molto meno frequente, che vi sia trasmissione da un soggetto infetto ma asintomatico.

Quali sono i mezzi con cui si trasmette il virus? La maggior forma di trasmissione del virus è per via aerea, attraverso le goccioline di saliva (droplets). La trasmissione per via diretta o indiretta è assolutamente marginale. Le mani sono fondamentali solo perché favoriscono lo spostamento del virus sulle mucose di bocca, naso e occhi, riportandolo all’interno delle vie aeree. Ci sono studi che evidenziano come il COVID-19 riesca a sopravvivere su superfici metalliche o di plastica per diverse ore. Questo spiega perché è fondamentale lavarsi le mani. Tutti gli individui che toccano maniglie, interruttori, oggetti di plastica e di metallo possono essere potenzialmente veicolo di trasmissione indiretta dell’infezione. Non c’è, invece, evidenza scientifica dimostrata di trasmissione dell’infezione da animali domestici all’uomo, né attraverso contatto sessuale.

Come funziona il meccanismo di trasmissione per via aerea? Le droplets sono particelle di saliva che contengono il virus. Il virus non ha capacità volatile, né può trasmettersi da solo. È grazie alle droplets che viene “sparato” a distanza. Queste particelle di saliva contenenti il virus provengono dal cavo orale, dalle vie aeree superiori (dalla regione faringea fino alla trachea) e dalle vie aeree inferiori (bronchi e alveoli). È chiaro che per staccare il film mucoso localizzato sulle vie aeree è necessario un evento traumatico che lo sposti dal basso verso l’alto, e quindi poi al di fuori della bocca. Questo compito è svolto da un colpo di tosse o da uno starnuto. Si tratta di un evento critico che fa accelerare la velocità dell’aria, crea un movimento turbolento dell’aria e contribuisce a staccare le droplets. Le droplets aumentano a dismisura con uno starnuto: ce ne sono fino a 40.000, espulse alla velocità di 100 metri al secondo, in un solo starnuto. Il loro numero cala fino a 24.000 con un colpo di tosse, tra 4 e 600 parlando, e molto meno (da 1 a 320) nella semplice aria espirata. Ecco quindi che la distanza dalle persone è fondamentale, perché le droplets, appesantite dalla saliva, non possono viaggiare all’infinito e quindi, prima o poi, per gravità, caleranno verso il basso e si depositeranno a terra. Le mascherine servono proprio a questo, per impedire (o perlomeno ridurre) il numero di droplets che vengono emesse (o ricevute) da un individuo.

Ecco perché è fondamentale restare in casa ed evitare assembramenti di individui. Solo la distanza è in grado di ridurre la trasmissione per via aerea delle goccioline di saliva (invisibili) che possono contenere il virus e che possono determinare contagio e diffusione di questa temibile infezione.

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paolo petrone
L'autore

Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.

Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).

Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.

Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).

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