BARI, 23 FEBBRAIO 2020 – È di poche ore fa la notizia della diffusione in Italia dell’infezione da Coronavirus. Se fino a poche settimane fa era sufficiente chiedersi se eravamo entrati in contatto con soggetti a rischio, ora invece cosa dobbiamo prendere in considerazione per distinguere una comune influenza o un raffreddore da questa temibile infezione?
Facciamo un po’ di chiarezza.
Cosa sono i Coronavirus? I Coronavirus non devono spaventarci. Sono virus noti da decenni, e sono alla base di diversi tipi di malattie a carico delle alte vie respiratorie, alcune meno pericolose (come il raffreddore), altre un po’ più temibili (come la SARS, “sindrome respiratoria acuta severa”, comparsa nel 2002). Attualmente i Coronavirus di cui si parla nei mezzi d’informazione sono responsabili di una malattia delle vie respiratorie chiamata Covid-19 (acronimo che sta per: “Corona Virus Disease – 2019”).
Di quali sintomi è responsabile la Covid-19? La febbre è il sintomo più importante con cui si presenta questa infezione. E accanto ad essa la contemporanea presenza di tosse. Molto più rari, tra i sintomi di esordio, ci sono vomito e diarrea.
A che età si viene colpiti? Anche se questa patologia è stata riscontrata in tutte le fasce d’età, in realtà è più pericoloso essere colpiti in età medio-avanzata, per una possibile evoluzione infausta dell’infezione. I malati in età infantile e pediatrica sembrano non essere colpiti dalla patologia.
Perché l’età più pericolosa è quella medio-avanzata? La stragrande maggioranza dei pazienti affetti da Covid-19 presenta già un’altra patologia (come diabete, ipertensione, malattie cardiache o broncopneumopatia cronico-ostruttiva) e la successiva comparsa di una polmonite ne può far peggiorare il quadro clinico.
Di quali sintomi dobbiamo realmente preoccuparci? Dobbiamo preoccuparci se manifestiamo una sintomatologia simil-influenzale, con comparsa di febbre alta, tosse, se abbiamo un’età avanzata e se abbiamo già altre patologie in atto. Dovremo inoltre preoccuparci se abbiamo di recente compiuto un viaggio in una zona a rischio o se siamo entrati in contatto con qualcuno che potrebbe essere già a rischio per questo tipo di infezione.
Il contagio si verifica da persona a persona? Sì, il contagio può verificarsi da persona a persona, tra individui che vivono a stretto contatto, come familiari o lavoratori di un ambiente sanitario. Le vie primarie di trasmissione di questo virus sono le goccioline del respiro delle persone infette che possono trasmettersi tramite saliva (tossendo o starnutendo), attraverso il contatto tra mani contaminate con altre mani, oppure direttamente su bocca, naso e occhi. Sono tuttavia in corso ulteriori studi per comprendere se ci sono altre modalità di trasmissione del virus, tuttora ignote.
Come posso prevenire il contagio? Il contagio si previene seguendo delle misure di semplice igiene personale. Lavando le mani di frequente e accuratamente con acqua e sapone per almeno 60 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%). Mantieni una certa distanza – almeno un metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata. Evita di toccarti occhi, naso e bocca con le mani se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie.
Quanto dura il periodo di incubazione? Il periodo di incubazione (tra il contagio e lo sviluppo dei primi sintomi) può variare tra 2 e 14 giorni. Non è noto quanto tempo di preciso possa sopravvivere il virus sulle superfici. Per questo motivo è fondamentale l’utilizzo di semplici disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).
Come facciamo a sapere se siamo affetti da Covid-19 o da un semplice virus influenzale? Non possiamo saperlo da soli. In caso di sospetto di infezione da parte di questo Coronavirus, è necessario contattare telefonicamente un operatore sanitario deputato dal Ministero della Salute all’identificazione di questa patologia (il proprio medico di famiglia, il medico della guardia medica o del 118). Sarà questo medico, con delle semplici domande, a guidarci, tranquillizzarci o eventualmente allertare operatori sanitari di livello successivo per condurci, in maniera corretta, verso un’eventuale diagnosti di malattia.
Via | Ministero della SaluteL'autore
Il Dott. Paolo Petrone è un medico, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia di testa e collo. Docente universitario di otorinolaringoiatria e membro di diverse società medico-scientifiche di calibro nazionale e internazionale. È appassionato di tecnologia e utilizza con spirito critico le tecnologie dell’informazione per fare divulgazione scientifica e diffondere innovazione digitale.
Ha realizzato numerosi progetti tra cui, tra il 2017 e il 2019, una raccolta di quasi 20.000 firme che hanno contribuito alla stesura di un progetto di legge con successiva promulgazione in legge dello Stato (L. n.10 del 10/02/2020: “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”).
Ha collaborato e collabora ad attività di ricerca commissionate da Enti Istituzionali italiani e stranieri ed è autore e co-autore di articoli scientifici di ricerca nel campo delle patologie otorinolaringoiatriche, di presentazioni a congressi scientifici italiani e stranieri e di testi divulgativi a contenuto scientifico.
Nel 2022 è stato autore della Relazione Ufficiale del 108° Congresso Nazionale della SIOeChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale: “Otorhinolaryngologists’ role in the management of epidemic respiratory human infectious disease COVID-19″. La Relazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Otorhinolaryngologica Italica” (Journal Impact Factor: 2.618).
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